Pmi: l’indice manifatturiero dell’Eurozona continua contrarsi

L’Europa meridionale ha riportato dati migliori rispetto ai Paesi settentrionali

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Gli ultimi dati divulgati da S&P Global hanno evidenziato che, l’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona, ad aprile ha riportato una contrazione per il ventiduesimo mese consecutivo. La parte meridionale del continente ha fatto registrare dati migliori rispetto al nord.

Il dato

L’indice Pmi manifatturiero dell’eurozona, che mensilmente misura lo stato di salute delle fabbriche della zona euro ed è redatto da S&P Global, ad aprile ha riportato per il ventiduesimo mese consecutivo un valore inferiore alla soglia di cambiamento, pari a 50, attestandosi a 45,7, in discesa da 46,1 di marzo. L’economia manifatturiera dell’eurozona continua quindi a contrarsi all’inizio del secondo trimestre, anche se gli ultimi dati dell’indagine Hcob PMI hanno fornito alcuni sviluppi positivi, quali la riduzione al tasso più debole in un anno della produzione manifatturiera e il nuovo miglioramento dell’ottimismo delle aziende. Il più forte declino dei nuovi ordini dell’anno in corso ha evidenziato tuttavia le attuali difficoltà affrontate dai produttori manifatturieri dell’area euro. A livello nazionale, ad aprile rimangono delle differenze considerevoli.

L’Europa meridionale

La parte meridionale dell’Europa ha continuato a riportare i risultati migliori, con la Grecia e la Spagna che hanno registrato una crescita. A queste nazioni si sono uniti i Paesi Bassi, dove è stato osservato il primo miglioramento delle condizioni del manifatturiero da agosto 2022. La crescita in queste nazioni è stata tuttavia controbilanciata pienamente dal deterioramento delle altre economie. La Germania e l’Austria hanno ancora una volta riportato i risultati peggiori anche se con declini più deboli.

Fonte: Ansa