Patrimonio culturale “più accessibile”. Disabilità: ecco cosa cambia

Sono ancora molte le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane: solamente il 40% risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Disabilità: 6 milioni della regione Friuli Venezia Giulia per potenziare soluzioni Ict e realtà aumentata. L’obiettivo è rendere il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia “sempre più accessibile a tutti”. Potenziando l’accesso ai beni artistici, archivistici, museali e delle biblioteche. Attraverso strumenti innovativi come piattaforme digitali. Con soluzioni Ict e anche con realtà aumentata. Il nuovo bando della Regione Fvg mette a disposizione 6 milioni di euro, tra fondi propri e del programma Fesr 21/27, a favore degli operatori culturali. Ad annunciarlo è il vicegovernatore e assessore alla Cultura Fvg, Mario Anzil, che, con l’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, ha portato l’attenzione della Giunta una delibera “ad hoc”. Si tratta appunto del bando “Interventi a favore degli operatori culturali volti a promuovere l’uso di soluzioni Ict e realtà aumentata”. La proposta è stata approvata dall’esecutivo.
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Foto di Jakub Pabis su Unsplash

Oltre la disabilità

“Potranno presentare istanza gli enti pubblici proprietari di istituti e luoghi della cultura. Quindi musei, biblioteche, archivi, area archeologiche, complessi monumentali situati in Friuli Venezia Giulia. – puntualizza Anzil -. I contributi che potranno ottenere sono compresi tra 20.000 euro e 100.000 euro. Importi che permetteranno di sviluppare importanti progetti per tutto il nostro territorio. Contiamo di riuscire a dare riscontro ad almeno un centinaio di esigenze“. Le domande potranno essere presentate dal 12 febbraio all’11 aprile compreso. “Gli interventi finanziabili coprono diversi ambiti di intervento. E sono tutti finalizzati al sostegno della digitalizzazione per la pubblica amministrazione. Così da ottenere una migliore interoperabilità tra pubblico e privato. Una migliore accessibilità e utilizzo dei servizi pubblici digitali. L’armonizzazione dei sistemi locali. Lo sviluppo delle tecnologie digitali nei servizi”, aggiunge Anzil.
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Tesori per tutti

Sostiene Barbara Zilli: “Grazie a questo nuovo bando, gli operatori culturali potranno implementare il sito web dell’istituto. Oltreché realizzare un punto informativo da remoto. E, aspetto di non poco conto, installare strumenti specifici per un’esperienza di visita dedicata alle persone con disabilità. Tutto nell’ottica di rendere moderno, attuale e più semplice l’accesso al nostro ricchissimo patrimonio culturale”. L’esigenza di accessibilità riguarda l’intero territorio nazionale. A partire dall’istruzione. Sono ancora molte, infatti, le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane. Solamente il 40% risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. La situazione appare migliore nel Nord dove si registrano valori superiori alla media nazionale (44% di scuole a norma), mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (36%). La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta. Con il 74% di scuole accessibili. Di contro la Liguria e la Campania si distinguono per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (rispettivamente 29% e 30% delle scuole). La situazione è analizzata dal rapporto Istat sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.
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Foto di Wolfgang Eckert da Pixabay

Stop alle barriere

La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (50%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di servo scala interno (35%), bagni a norma (26%) o rampe interne per il superamento di dislivelli (24%). Rari invece i casi in cui si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 7% e 3%). L’accessibilità degli spazi deve comprendere anche gli ausili senso-percettivi destinati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali. Solo il 17% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia. Mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1,2% delle scuole. La situazione riguarda tutto il territorio nazionale. Con poche differenze tra il Nord e il Sud. Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo l’11% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un contributo importante alla rimozione di queste barriere potrà avvenire con la realizzazione dei progetti finanziati con fondi Pnrr avviati a partire dal 2024.