Oltre le barriere della disabilità. Testimonianze

Dalla musica alla scienza: storie di inclusione e di accessibilità

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Al di là delle barriere della disabilità. Storie di inclusione e accesso. Il Concerto di gala è dedicato a Giacomo Puccini nel centenario della morte. Va in scena al Teatro Comunale Pavarotti-Freni oggi 20 maggio alle 20.30, nell’ambito del Modena Belcanto Festival. Vedrà protagonisti il soprano Maria Teresa Leva e il tenore Gregory Kunde, accompagnati dalla Filarmonica del Teatro Comunale di Modena diretta da Stefano Ranzani. Il programma si compone brani orchestrali e arie dalle opere Le Villi, Manon Lescaut, Tosca, Butterfly, Suor Angelica e Gianni Schicchi. La ricorrenza dell’anniversario della morte del compositore toscano rappresenta un’occasione importante. Per celebrare la vita e l’arte di uno dei più amati compositori della storia. Le cui opere, dalla straordinaria intensità emotiva, sono ancora oggi capaci di rapire lo spettatore grazie a straordinarie armonie e alla bellezza delle melodie. Mettendo d’accordo neofiti e cultori della lirica. In questo programma se ne ripercorre la parabola artistica in maniera cronologica. Dal 1884, anno di composizione de Le Villi, fino al 1918, quando Puccini compose il Trittico

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Foto di David Beale su Unsplash

Al di là della disabilità

In occasione di questo appuntamento, la Filarmonica di Modena MOF offrirà al pubblico cieco e ipovedente e sordo ipoudente un’audio-introduzione del concerto. Un percorso multisensoriale in collaborazione con gli strumentisti dell’Orchestra. Una scheda digitale in versione audio, LIS (Lingua dei Segni Italiana) ed easy-to-read (linguaggio facile da leggere promosso dall’Unione Europea) e i Subpac. Una nuovissima tecnologia che permette alle persone sorde o ipoudenti di percepire le vibrazioni emesse con le note e, di conseguenza, “sentire” la musica. SonarSense, cofinanziato da Cobo Tech Transfer, è un progetto che rivoluziona l’esperienza musicale per le persone con disabilità sensoriali. Attraverso l’applicazione di tecnologie combinando la realtà virtuale a strumenti di ascolto tattile. Di cui la prima sperimentazione avverrà proprio il 20 maggio per il Concerto di gala. In Italia si stima che siano quasi 1,5 milioni gli ipovedenti e 220.000 ciechi. Una disabilità gravosa per l’importanza del senso che ci fornisce l’80% delle informazioni sul mondo circostante. Da qui la necessità di tutelarlo e prendersene cura in ogni fase della vita. La miopia, poi, è  un difetto della vista frequentissimo nel mondo e in Italia. Ne è affetto indicativamente il 25% della popolazione (vale a dire circa 15 milioni di persone). In generale in Occidente si ritiene che abbia una prevalenza indicativa del 30%.

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Fonte: Lega del Filo d’oro

Testimonianza

Oltre la disabilità anche sul lavoro. Nella scienza come nell’arte. È stato il primo chirurgo in Italia, e terzo al mondo, a operare in piedi nonostante la disabilità. A causa, infatti, di un angioma midollare a soli 17 anni, Paolo Anibaldi ha perso l’uso delle gambe. Ma una volta diventato medico chirurgo è riuscito ad operare in piedi grazie ad una sedia speciale, esemplare unico creato apposta per lui, che consente di alzarsi ed abbassarsi in autonomia. Fino al 1996 Anibaldi operava da seduto sulla sua carrozzina, poi arriva la proposta di un amico. Il progetto di questa sedia che consente di mettersi in posizione eretta. E per lui è la svolta. Una lunga esperienza medica ed accademica, quella del dottor Anibaldi, che ora sarà messa a disposizione del Mater Olbia Hospital, di cui è appena stato nominato direttore sanitario. Nato a Rieti, classe 1966, dopo aver conseguito cum laude la laurea in Medicina e Chirurgia a La Sapienza e la specializzazione in Chirurgia generale all’Università di Tor Vergata, ha completato con lode il master di secondo livello in Management e Innovazione delle Aziende sanitarie e il dottorato di ricerca in Igiene e Sanità Pubblica – Curriculum Medicina Legale e Scienze Forensi. Ha inoltre ricoperto ruoli dirigenziali nella Asl di Rieti.

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Foto di fernando zhiminaicela da Pixabay

Collaborazione

Ma è soprattutto il chirurgo che, per la prima volta, al San Camillo de Lellis di Rieti, ha eseguito la “Snoll”, Sentinel Node Occulte Lesion Localization, una tecnica ancora poco diffusa in Italia, che si basa sulla collaborazione tra medici nucleari e chirurgi. Consentendo di sradicare il tumore alla mammella quando le sue dimensioni sono ancora molto ridotte. Un intervento il cui successo è strettamente legato alla capacità di interazione tra le varie professionalità. Vista l’importanza essenziale della diagnosi precoce attraverso lo screening. Anibaldi l’ha eseguito, con il suo gruppo di lavoro, per la prima volta nel novembre 2013, in piedi. “Essere il nuovo direttore sanitario rappresenta per me una stimolante sfida professionale e umana – afferma – in un luogo nuovo, all’interno di un ospedale moderno e al tempo stesso profondamente legato al territorio in cui opera. L’accoglienza che ho ricevuto dal management, dal precedente direttore sanitario e dai colleghi mi ha fatto sentire già parte di una squadra. Sarà per me prioritario lavorare da subito per conoscere tutte le persone del Mater, Valorizzandone le competenze e stimolando ancor più il senso di appartenenza. Per continuare insieme a rispondere in maniera concreta ai bisogni dei cittadini offrire un servizio di eccellenza al territorio“.