Cicloturismo, l’ambiente si difende pedalando

Il legame tra sostenibilità e cicloturismo è uno dei principali motori di una crescita esponenziale dei praticanti

cicloturismo
Foto di Sigmund su Unsplash

Cicloturismo come mobilità “green”. Per chi è alla ricerca della propria esperienza o della prossima avventura a pedali. Per tre giorni a Bologna è stato realizzato il Service Center per biciclette, composto da un parcheggio per accogliere oltre 500 bici in contemporanea. All’interno di un ambiente custodito capace di offrire un servizio di prima assistenza. Un parcheggio temporaneo che rappresenta una buona pratica in Italia nella gestione degli eventi pubblici. E che rappresenta un chiaro invito a muoversi in bicicletta. Le famiglie, poi, hanno trovato all’interno della Fiera del Cicloturismo un’area kids. Cioè uno spazio dove bambine e bambini hanno potuto divertirsi e sperimentare attività fisiche in totale sicurezza. Pedalare, arrampicare, correre, saltare, lanciarsi e socializzare. Attraverso laboratori ludici, tenuti da istruttori qualificati. I più piccoli hanno potuto trascorrere una giornata in compagnia. Anche senza la presenza dei genitori che hanno potuto così visitare l’area espositiva in tranquillità. L’area kids ha contribuito a richiamare l’importanza di uno stile di vita fisicamente attivo. Imparare a pedalare, infatti, consente di muoversi in maniera autonoma e sicura anche in strada. I workshop, organizzati da Bikeitalia, sono avvenuti sotto forma di incontri da 30 minuti con un taglio pratico ed esperienziale. Si è parlato di attività da svolgere prima, durante e dopo il cicloviaggio. I partecipanti hanno così potuto portarsi a casa degli spunti utili per la loro prossima avventura a pedali. Si è parlato inoltre di trasporto delle bici in treno. Alimentazione, allenamento. Organizzazione delle sacche. Ma anche dei viaggi in e-bike e, dopo il successo dello scorso anno, di meccanica di base e d’emergenza.

Foto di AndreasAux da Pixabay

A difesa dell’ambiente

Viaggiare in bicicletta, infatti, riduce le emissioni di carbonio. Una storia iniziata alla fine dell’800 che ha come pioniere Paul De Vivie, un intermediario francese di un’azienda tessile di Saint Etienne. Oggi sta prenendo sempre più piede questa alternativa ecologica alle tradizionali modalità di trasporto. E il legame tra sostenibilità e cicloturismo è uno dei principali motori di una crescita esponenziale dei praticanti. Le bici da strada, mountain bike e ibride sono quelle normalmente scelte dai cicloturisti. Le mountain bike sono robuste e possono adattarsi a questa attività. Sono dotate di pneumatici grossi, adatti per andare fuoristrada ma sconsigliati per il cicloturismo su strada. “Il turismo in Italia non si ferma: aerei, treni, macchine che ogni giorno arrivano nel nostro Paese. Un via vai di persone che visitano le tante bellezze dello Stivale – spiga Sara Palozzo (Nuova Ecologia)-. Ma da qualche anno, e con numeri in crescita, il turista medio preferisce avere un contatto più diretto con il territorio. E ha preso il via il cicloturismo”. È stata presentata a Bologna, durante la Fiera del Cicloturismo, la quarta edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024” che descrive una crescita esponenziale di questo nuovo trend. I dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio hanno stimato oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, una crescita del 4% rispetto al 2019. “Il cicloturismo, grazie a questa richiesta così alta, si pone come un elemento importante del fatturato turistico italiano, con un impatto economico stimabile in 5,5 miliardi di euro nel 2023″, sottolinea Sara Palozzo.

cicloturismo
Foto di Maxime Gauthier su Unsplash

Cicloturismo in Italia

I dati dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio restituiscono un profilo ben definito della domanda. Il cicloturista in Italia, nell’estate 2023 è, in prevalenza, un Millennial (47%, + 10p.p. sul 2022)1, con un livello di istruzione medio-alto, svolge una professione (86%; +7,5 p.p. sul totale turisti). E dichiara un reddito medio (52%) o addirittura medio-alto (24%), il che lo rende un target economicamente molto appetibile per i territori. Il cicloturista in Italia viaggia in compagnia: del proprio partner (41%), della famiglia (26,7%) o degli amici (17%). Soprattutto, è un turista “trasversale” per cui l’uso della bicicletta fa da “collante” tra interessi e motivazioni turistiche variegate. Dalle visite al patrimonio artistico-monumentale (37%), all’immersione in quello naturalistico (36,4%). Dalle esperienze enogastronomiche (24%) a quelle orientate al wellbeing in senso lato (8%). “Una rivoluzione gentile ma disordinata”. Cosi è stata descritta questa nuova tendenza da Sebastiano Venneri, responsabile nazionale di Legambiente Turismo. “Gentile, perché lenta, sostenibile e lontana dalle logiche di fruizione ‘mordi e fuggi’ delle nostre città, coste, borghi e aree interne del Paese”, puntualizza Venneri. Disordinata, “perché ancora molto resta da fare per costruire una ‘cultura del turismo slow’, a cominciare dal Codice della Strada, che nella revisione in discussione in Parlamento non va nella direzione di una maggiore tutela dell’utenza fragile”.

cicloturismo
kristaps-ungurs-lU989b-MAA0-unsplash

Contatto con l’ambiente

Sicuramente la strada da compiere è ancora lunga, ma sono aumentate qualità e servizi offerti ai fruitori di questa forma di turismo. “Tanto che, come conferma il Rapporto, il 22% dei cicloturisti stranieri sono repeater. Ossia disposti a ritornare in Italia a seguito di un’esperienza piacevole – afferma Sara Palozzo-. Il cicloturista sceglie di avere un contatto più diretto con l’ambiente, anche a costo di una maggiore organizzazione. Sei cicloturisti su 10 utilizzano la rete per raccogliere informazioni e pianificare la propria vacanza su due ruote. Ne deriva il profilo di un turista attivo e consapevole, che predilige organizzare il tutto nei minimi dettagli prima ancora di partire, consapevole della maggiore complessità tecnico-logistica della vacanza. Soprattutto per aspetti che riguardino attrezzature, trasporti e alloggi”. La Fiera del Cicloturismo è organizzata da Bikenomist, azienda specializzata nella comunicazione e promozione delle economie della bicicletta. Giunta alla terza edizione, la Fiera del Cicloturismo si conferma un punto di riferimento per il settore del turismo attivo nazionale e internazionale. Si tratta della più grande evento in Italia interamente dedicato ad una attività in forte crescita.

Foto @Omar Di Felice

Ispirazione

La “tre giorni” nel capoluogo emiliano è stata dedicata al viaggio e alle vacanze in bici. Tra spunti, storie di viaggi e territori per trovare ispirazione per il prossimo viaggio, un’area kids per partecipare con tutta la famiglia e tour in bici per sperimentare i tesori culturali e paesaggistici felsinei. Dunque il pianeta si salva anche pedalando, cioè spostandosi con modalità a impatto zero sull’ambiente. Si è svolta allo spazio DumBO di Bologna la Fiera del Cicloturismo. Al Forum dedicato agli operatori del settore è stato presentato appunto il 4° rapporto Isnart. Cicloturismo: dati, tendenze e narrazioni di un comparto in crescita. Al centro della riflessione il parcheggio bici, diventato una buona pratica in Italia. I workshop esperienziali, I talk per trovare ispirazione. Il concorso di cortometraggi. Il premio alla memoria di Mariateresa Montaruli. Oltre 80 destinazioni e 20 produttori di biciclette e accessori per il cicloturismo presenti in fiera. E per chi scoprire il territorio bolognese, sono stati organizzati anche i tour guidati in bicicletta.

cicloturismo
Foto di JavyGo su Unsplash