Abbattere le barriere architettoniche e culturali per creare una società più inclusiva

In Terris ha intervistato Francesca Rogna, volontaria di dappertutto OdV impegnata nella sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità e dell'inclusione

Il termine barriere architettoniche indica tutti gli ostacoli – come ad esempio scale, porte strette, marciapiedi senza rampe – che impediscono la completa mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita, temporaneamente o permanentemente. La loro presenza può impedire, a quanti hanno difficoltà motorie o sensoriali, di uscire da casa, di andare a scuola o al lavoro e – nei casi più gravi – rappresenta un forte limite alla socializzazione.

Cosa rappresentano le architettoniche

Le barriere architettoniche non si identificano solamente con gli ostacoli di carattere materiale che impediscono la mobilità o l’accesso a qualsivoglia edificio ma anche qualsiasi cosa che rende difficile la fruizione di un ambiente o la sua localizzazione, il concetto di barriera riveste quindi una accezione molto ampia.

La normativa italiana

In Italia, in Europa e nel mondo rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche negli anni si sono fatti diversi passi avanti. In Italia si cita ad esempio la Legge 13/89, che determina sia gli obblighi di superamento delle barriere negli edifici privati, sia i contributi per i lavori di abbattimento delle stesse negli edifici costruiti prima del 1989; il Decreto Ministeriale 236/89 e DPR 503/96, che dettano le disposizioni tecniche per rendere accessibili, fruibili e visitabili gli edifici privati il primo e i pubblici il secondo anche alle persone con disabilità.

La normativa sovranazionale

In particolare, due istituzioni sovranazionali, nella fattispecie l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2001 e la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità approvata dalle Nazioni Unite nel 2006 e ratificata dall’Italia nel febbraio 2009, hanno posto l’accento sul concetto più ampio di barriere nel senso di ostacoli di qualsiasi natura che impediscono la realizzazione dei diritti umani, segnando un passaggio culturale e metodologico molto importante.

L’impegno di dappertutto OdV

L’impegno delle associazioni delle persone con disabilità per rimuovere le barriere architettoniche, sociali e culturali e rimettere la fragilità al centro della società è massimo. A tal proposito In Terris ha intervistato su questo tema Francesca Rogna persona con disabilità dalla nascita e volontaria dell’associazione dappertutto odv – precedentemente conosciuta come Tecnici Senza Barriere e presieduta da Walter Fumasoni che, opera dal 2009 in provincia di Sondrio, – con lo scopo di dare una risposta a una specifica richiesta del territorio, offrendo un concreto aiuto ai disabili e alle loro famiglie nell’abbattimento delle barriere architettoniche sia nelle loro abitazioni che nel contesto urbano che frequentano. L’associazione collabora con gli enti comunali nella convinzione che il progettista e le amministrazioni pubbliche abbiano un importante ruolo nella vita sociale delle persone e particolarmente delle categorie più deboli. L’associazione si adopera inoltre per la fruizione dell’ambiente naturale per persone con disabilità attraverso una rete di volontari e l’utilizzo di joëlette – speciali carrozzine che permettono anche ai soggetti con disabilità motorie di fruire delle bellezze montane -.

L’intervista

Cosa rappresentano per le persone con disabilità le barriere architettoniche?

“Le barriere architettoniche, come ad esempio le scale, rappresentano un ostacolo alla mobilità delle persone con disabilità, ci sono però le barriere di tipo sociale e culturale che, a differenza di quelle strutturali necessitano di una azione educativa per essere rimosse. Riguardo a questo è importante agire nelle scuole per far si che le giovani generazioni possano essere educate all’inclusione attraverso la testimonianza diretta delle persone con disabilità, grazie a cui, i piccoli possono educare a cascata gli adulti che, a volte sono più difficili da raggiungere”.

Come possono essere rimosse le barriere architettoniche?

“Le barriere architettoniche e culturali che ostacolano l’inclusione devono essere abbattute attraverso una progettazione inclusiva – che veda collaborare le istituzioni e il mondo del volontariato. Rispetto a questo sarebbe importante una riforma della legge del 1989 in materia di abbattimento delle barriere architettoniche, con l’obiettivo di costruire edifici senza barriere. Ci deve essere una progettazione condivisa. È importante anche che, le barriere architettoniche, vengano abbattute nei luoghi di vacanza con l’obiettivo di consentire a tutti un periodo di vacanza alla cui base c’è l’inclusione. Paradossalmente, nei luoghi di montagna come la provincia di Sondrio dove risiedo, potrebbe risultare più accessibile la montagna attraverso l’uso di specifici ausili come la Joelette che un negozio in pieno centro abitato al cui accesso c’è uno scalino che impedisce l’accesso alle persone con disabilità. Abbiamo fatto molto lavoro ma, per il futuro vorrei che, le barriere architettoniche – ma soprattutto quelle sociali che sono più insidiose – possano essere neutralizzate rimettendo le persone con fragilità al centro della società e l’inclusione quale valore a cui non possiamo rinunciare”.