Tacconi colpito da aneurisma: le condizioni dell’ex portiere

L'ex calciatore è ricoverato da ieri presso l'ospedale di Alessandria. I medici: "Condizioni serie ma stazionarie. Maggiori indicazioni nei prossimi giorni"

Stefano Tacconi

Gravi ma stazionarie. Queste le condizioni di Stefano Tacconi, storico ex portiere della Juventus, colpito da aneurisma cerebrale e ricoverato da ieri presso l’ospedale di Alessandria. L’ultimo bollettino sullo stato di salute dell’ex calciatore è stato diramato da Andra Barbanera, direttore della Struttura di Neurochirurgia che ne ha monitorato le condizioni. Secondo il medico, Tacconi “è arrivato in ospedale ieri 23 aprile nel primo pomeriggio a seguito di una emorragia cerebrale da rottura di un aneurisma. Le condizioni sono apparse subito importanti e serie, abbiamo immediatamente svolto le indagini necessarie e durante la notte un trattamento per evitare una seconda emorragia”.

Le condizioni

Al momento, ha precisato Barbanera, le condizioni sono stazionarie ma ancora importanti. Tuttavia, “la stazionarietà in questo caso è un evento favorevole. Sarà possibile avere una più precisa idea sugli esiti solo nei prossimi giorni. Sicuramente rispetto a ieri un piccolo passo avanti è stato fatto”. Anche Andrea, uno dei quattro figli di Tacconi, ha invitato i tifosi a sostenere suo padre con la preghiera: “C’è solo da aspettare e pregare”, ha commentato. Le condizioni dell’ex portiere erano state inizialmente attribuite a un’ischemia cerebrale.

Tacconi e la Juventus

Fra i più iconici estremi difensori degli anni Ottanta, ha legato il suo nome principalmente all’Avellino (nel quale militò per un triennio in Serie A) e alla Juventus, di cui difese la porta per un decennio, formando con Luciano Bodini una delle coppie di portieri più emblematiche della massima serie. Una militanza che regalerà a Tacconi parecchie soddisfazioni, sia in ambito nazionale (due campionati e una Coppa Italia) che in Europa. Storiche le conquiste della Coppa delle Coppe e della Supercoppa Uefa nell’84. Lo fu, anche se per altri motivi, quella della prima Coppa dei Campioni. Fu titolare nella drammatica finale del 29 maggio 1985, funestata dalla tragedia del crollo della gradinata Z, quando la Juventus conquistò il trofeo ai danni del Liverpool all’Heysel di Bruxelles. Le vittime furono 39.