Onu, timori per 180 profughi Rohingya scomparsi in mare

Si teme che circa 180 profughi musulmani Rohingya in fuga dai campi in Bangladesh siano morti dopo che la loro barca è scomparsa nel Mare delle Andamane

Barcone di migranti in mare aperto

Si teme che circa 180 profughi musulmani Rohingya in fuga dai campi in Bangladesh siano morti dopo che la loro barca è scomparsa nel Mare delle Andamane.

Onu: timori per 180 profughi Rohingya scomparsi in mare

Le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per una imbarcazione su cui si trovavano circa 180 profughi musulmani Rohingya in fuga dai campi in Bangladesh che avevano lasciato una città bengalese il 2 dicembre diretta in Malesia. La loro barca è scomparsa nel Mare delle Andamane. Il timore è che sia affondata e non ci siano sopravvissuti.

Un’altra imbarcazione con quasi 200 rifugiati Rohingya, che era alla deriva da più di un mese mentre cercavano di raggiungere la Malesia, si è arenata nei giorni scorsi nell’isola indonesiana di Aceh. Secondo quanto è stato riferito, non si tratta della stessa imbarcazione che l’Onu aveva dichiarato dispersa domenica.

Profughi Rohingya in mare ‘per un mese’ approdano in Indonesia

Un vecchio barcone di legno alla deriva, con il motore fuori uso e con a bordo 57 profughi musulmani Rohingya, tutti maschi, fuggiti settimane fa dalla Birmania dove sono perseguitati, è approdato sulla costa della provincia di Aceh a Sumatra, in Indonesia.

I profughi – scrive la Bbc – sono tutti stremati e affamati e almeno tre di essi sono stati ricoverati in ospedale. Non è stato chiarito se il barcone sia quello alla deriva con circa 150 Rohingya diretto verso la Malaysia e di cui si sono perse le tracce in mare al largo delle isole Andamane (India) e che una settimana fa, contattato via telefono satellitare, dichiarò di essere rimasto a corto di cibo e di acqua, con la conseguente morte di alcune persone a bordo, inclusi alcuni bambini.

Non è stato chiarito quando il barcone sia partito e da dove, se cioè dai campi profughi in Bangladesh – distanti circa 1.900 km dalla costa occidentale di Sumatra – o dallo stato birmano di Rakhine, dove vive la minoranza musulmana perseguitata dei Rohingya, un po’ più a sud. “Loro dicono di essere rimasti in mare alla deriva per almeno un mese”, ha detto un portavoce delle autorità locali indonesiane, che ha aggiunto che il barcone è stato sospinto dal vento.

Fonte: Ansa