Rivolta nel carcere di Viterbo, sindacati pronti a manifestare

Il carcere Mammagialla di Viterbo è la sede tra le più vulnerabili del Lazio con 630 detenuti rispetto ai 400 posti e 100 unità in meno rispetto all'organico previsto

Carcere (© Marcello Rabozzi da Pixabay)

La polizia penitenziaria chiede aiuto alla politica e alle istituzioni per gestire la situazione del carcere Mammagialla di Viterbo in grave stato di sovraffollamento, dopo la rivolta carceraria dei giorni scorsi

Carcere Mammagialla, sindacati: “Pronti a manifestare”

Nella notte tra sabato e domenica scorsi gli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Viterbo sono stati messi a dura prova per gestire un tentativo di rivolta dei detenuti di una sezione. Nella stessa notte nella casa circondariale si è verificato il decesso, per cause naturali, di un detenuto e il salvataggio di un altro che aveva cercato di togliersi la vita. Questa mattina, in una nota diffusa dai sindacati uniti, la polizia penitenziaria chiede aiuto alla politica e alle istituzioni per gestire una situazione che ormai sembra essere al collasso. Nella nota firmata dai rappresentanti sindacali del Sinappe, Uilpa, Uspp, FnsCisl, FpCgil si spiega che “i sindacati di Polizia Penitenziaria carcere Viterbo Mammagialla chiedono aiuto alla politica e istituzioni DAP, Regione e Comune. Quanto accaduto nell’ultima settimana al Carcere di Viterbo, impone una seria riflessione sull’avvio di iniziative di protesta pubbliche per chiedere urgenti misure di intervento all’Amministrazione penitenziaria, affinché in carcere si possa lavorare in sicurezza, avere personale sufficiente per gestire un’organizzazione del lavoro in grave difficoltà a garantire l’ordine e sicurezza, ma anche alla Regione il necessario supporto sanitario rispetto ai tanti problemi causati da detenuti con evidenze psichiatriche.

Mammagialla è la sede che in queste ore ha dimostrato di essere tra le più vulnerabili del Lazio con 630 detenuti rispetto ai 400 posti e 100 unità in meno rispetto all’organico previsto. Occorre, da parte del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria una verifica anche sulla sua organizzazione del lavoro e del perché a parte la carenza di risorse umane, vi sia stato un incremento significativo negli ultimi anni di personale in prepensionamento, o assente per lunghi periodi per motivi di salute, ricordando che ad oggi queste superano circa 30 unità, solo riferite ai casi di stress da lavoro post traumatico dovuto alle aggressioni subite”. “Non meno importante l’incidenza delle assenze dovute a patologie per pregresse cause di servizio, con molto personale addirittura esentato da vari servizi interni impiegati in compiti “minor aggravio”, situazione sulla quale l’amministrazione penitenziaria dovrebbe interrogarsi.

Per questi motivi qualora non perverranno tangibili provvedimenti entro i prossimi giorni codesti Sindacati rappresentativi della Polizia Penitenziaria firmatari del presente comunicato stampa, annunciano che si vedranno costretti a manifestare in piazza nei prossimi giorni, auspicando un urgente intervento degli organismi istituzionali e politici della Città di Viterbo sollecitino il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e regione Lazio affinché intervengano a sostegno di detta struttura protagonista di un’emergenza senza precedenti che inevitabilmente impatta sulla sicurezza pubblica territoriale”, concludono i sindacati della penitenziaria.

Fonte: Ansa