Emergenza-carcere: appello della Cei

Cardinale Matteo Zuppi: "Il sovraffollamento è un problema urgente da risolvere con umanità"

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Allarme carcere. La popolazione detenuta continua a crescere. A fronte di 51.272 posti ufficialmente disponibili, le persone sono oltre 60mila. Con un tasso di affollamento medio del 117,2% e una situazione gravissima in alcuni istituti. Un report di Antigone fotografa la situazione delle carceri italiane a fine 2023.  “Fra un anno si supereranno le 67mila presenze come ai tempi della condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo», dichiara a Vita Alessio Scandurra, coordinatore dell’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione. Giustizia, assistenza sanitaria, rieducazione e umanità devono incontrarsi per restituire alla pena quella sua funzione di ricostruzione di una nuova vita, una funzione che pare essersi persa tra sovraffollamento e mancanza di speranza“. Il sovrafollamento e le condizioni di vita nelle carceri sono “un problema urgente da risolvere con umanità”, ribadisce il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, parlando delle emergenze da risolvere nelle carceri. Durante la visita del cardinale Zuppi al carcere bolognese, è stato ritrovato senza vita il corpo di una donna. ”Le ipotesi della dinamica e sulla volontarietà o meno del gesto sono al vaglio degli inquirenti”, sottolinea la diocesi.
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Foto di Larry Farr su Unsplash

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“Ventisei suicidi in carcere nel corso di quest’anno corrente sono una cifra spaventosa che supera ogni possibile infausta previsione. Dopo i dati già allarmanti del 2022 e del 2023. Inoltre ci stiamo avvicinando al numero di detenuti nelle carceri italiane raggiunto nel 2013, che aveva determinato la condanna dell’Italia da parte dell’Europa con la sentenza Torreggiani per il trattamento inumano e degradante dei detenuti”, ha detto a Udine il presidente della Unione delle Camere Penali Italiane, Francesco Petrelli. Un intervento a margine dell’incontro organizzato per i 60 anni della Camera Penale friulana. “Il 20 marzo a Roma abbiamo fatto una manifestazione nazionale – ha proseguito Petrelli – alla quale hanno partecipato politici di entrambi gli schieramenti, governo e opposizione, proprio perché abbiamo ritenuto di dover richiamare la responsabilità della politica tutta alla gestione di un’emergenza che ormai sta raggiungendo limiti intollerabili“.
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Fonte: Cei

Sovraffollamento

“Se si continua con la progressione di circa 400 ingressi ogni mese – ha precisato Petrelli – è chiaro che raggiungeremo molto presto la quota critica per la Corte europea dei diritti umani. Al governo abbiamo chiesto di prendere in esame la proposta Giacchetti-Bernardini – ha concluso – che già si trova davanti alla Commissione Giustizia della Camera, relativa all’ipotesi di liberazione anticipata speciale, che potrebbe determinare un’immediata decompressione del sovraffollamento. Fenomeno che fa da catalizzatore a tutta una serie di altre disfunzioni e carenze del sistema carcere maturate negli anni”.