Seul in campo per salvare il vertice Kim-Trump

Corea del Sud in campo per cercare di riallacciare i rapporti fra il Nord e gli Stati Uniti dopo le minacce nordcoreane di far saltare lo storico vertice Kim-Trump a seguito delle nuove esercitazioni militari congiunte Seul-Washington e delle richieste di smantellamento unilaterale dell'arsenale nucleare di Pyongyang. 

Summit a rischio

La decisione è stata presa nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale sud-coreano. L'incontro tra Kim e Trump è previsto per il prossimo 12 giugno a Singapore, ma mercoledì la Corea del Nord ha avanzato forti dubbi sulla propria partecipazione all'evento, mostrando la propria contrarieta' rispetto alle dichiarazioni del Consigliere per la Sicurezza di Trump, John Bolton, che nei giorni scorsi aveva parlato di una denuclearizzazione “in stile libico” della Corea del Nord, ipotesi estremamente sgradita al regime di Kim Jong-un.

Il tentativo

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale sud-coreano ha deciso di “coordinare strettamente le posizioni dei Paesi attraverso vari canali tra Corea del Sud e Stati Uniti e tra Sud e Nord, in modo da fare dell'imminente summit tra Corea del Nord e Stati Uniti un successo nello spirito del rispetto reciproco”, ha spiegato l'ufficio presidenziale. La Casa Blu ha poi richiamato Pyongyang al rispetto degli accordi presi nella “dichiarazione di Panmunjom” il 27 aprile scorso, emessa al termine del summit tra Kim e Moon, nella quale le due Coree dichiaravano di impegnarsi per la pace permanente e la completa denuclearizzazione della penisola. Mercoledì, la Corea del Nord aveva cancellato, a sole due ore dall'inizio, la propria partecipazione a colloqui tra funzionari dei due Paesi divisi dal trentottesimo parallelo, citando la presenza di esercizi militari congiunti tra Corea del Sud e Stati Uniti nella penisola coreana.

Le richieste Usa

Emergono, intanto, nuovi particolari sull'incontro fra Kim e il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Gli Stati Uniti, secondo il quotidiano giapponese Asahi, avrebbero chiesto alla Corea del Nord di portare all'estero entro sei mesi alcune testate nucleari, un missile balistico intercontinentale e altro materiale nucleare. Al leader nord-coreano, Kim Jong-un, Pompeo ha promesso in cambio di rimuovere la Corea del Nord dalla lista di Paesi “sponsor del terrorismo“, in cui era stata re-inserita lo scorso anno, per l'escalation missilistica e nucleare del regime. Se Pyongyang si dirà d'accordo a una denuclearizzazione completa, verificata e irreversibile, Washington prenderà in considerazione l'ipotesi di offrire garanzie per il regime, e di metterle per iscritto nel comunicato finale del summit tra Kim e Trump.