Raid con droni: uccisi 15 terroristi

Quella che è stata definita come l'operazione “Vendetta per i martiri”, messa in atto dalle forze aeree egiziane, ha portato all'uccisione di almeno 15 terroristi, arrivata con un attacco di droni sulle postazioni jihadiste nei pressi del villaggio di Rawda. Una ritorsione per l'attentato contro la moschea sufi situata nel nord del Sinai, a Bir al-Abed, perpetrato con ordigni esplosivi e raffiche di mitra sui fedeli in fuga: l'ultimo bilancio ufficiale ha riportato 235 morti e 109 feriti. Le autorità dell'Egitto, poco dopo la strage, avevano dichiarato immediate ripercussioni, da mettere in atto con mezzi militari e “con forza brutale”: ad annunciarlo era stato lo stesso presidente, Abdel Fattah al-Sisi, il quale aveva tenuto un discorso alla nazione nel quale aveva ribadito la ferma volontà dell'Egitto di opporsi con fermezza al terrorismo.

Il massacro

Secondo le prime ricostruzioni, i terroristi avrebbero piazzato degli ordigni esplosivi attorno al luogo di culto e, successivamente, hanno aperto il fuoco sulle centinaia di persone riversatesi all'esterno. Nel mirino delle armi jihadiste, anche le ambulanze accorse sul posto, le quali sono tuttavia riuscite a prestare i soccorsi ai feriti. Al momento, non è stato ancora chiarito quale fosse il commando che ha messo in atto il massacro di Bir al-Abed, anche se le autorità hanno fin da subito messo nel mirino i nuclei terroristici che agiscono nella regione. Da qui la ritorsione annunciata, indirizzata verso le postazioni jihadiste più vicine.

Il cordoglio del Papa

Nel frattempo è arrivata l'unanime condanna degli ambienti diplomatici e religiosi. Anche Papa Francesco ha espresso solidarietà verso il popolo egiziano, dicendosi “profondamente addolorato” per “la grande perdita di vite umane causata dagli attacchi terroristici alla moschea Rawda nel Nord Sinai”. Il messaggio è stato diramato attraverso un telegramma a firma del Segretario di Stato, card. Pietro Parolin, nel quale il pontefice ha inoltre espresso “la sua ferma condanna per questo atto di brutalità contro civili innocenti riuniti in preghiera”. Il Papa “si unisce a tutte le persone di buona volontà nell'implorare che i cuori induriti dall'odio imparino a rinunciare alla violenza che porta a tanta sofferenza”.