All'indomani del tragico incidente avvenuto sulla Statale 16, all'altezza dell'uscita per Ripalta, tra Lesina e San Severo, nel foggiano, è stata aperta un'indagine per veerificare se i braccianti – tutti immigrati – fossero nelle mani dei caporali. E' quanto ha dichiarato all'Ansa il Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, che coordina le indagini avviate in riferimento ai due incidenti stradali che hanno provocato, in poco più di 48 ore, la morte di 16 braccianti agricoli immigrati.
Due indagini distinte
“Sono state avviate due distinte indagini – ha precisato Vaccaro all'Ansa – una riguarda l'incidente stradale, per capire la dinamica e tutto ciò che può averlo causato, anche se c'è da dire che in entrambi i casi sono morti i due autisti dei pullmini sui quali erano stipati i poveri migranti. L'altra indagine è stata avviata sul caporalato“. “Stiamo cercando di individuare – ha aggiunto il procuratore – le aziende in cui hanno lavorato gli immigrati per verificare anche le eventuali condizioni disumane in cui lavoravano. Si stanno verificando gli orari, per vedere da che ora a che ora hanno lavorato, capire se c'è stato sfruttamento ed intermediazione“.
Di Maio: “Estirpare il caporalato azienda per azienda”
“Le leggi ci sono già ma lo Stato ancora non è attrezzato per controllare. Il mio obiettivo è fare concorso straordinario per gli ispettori del lavoro perché servono più ispettori. In alcune zone come Gioia Tauro o nel foggiano il caporalato va estirpato azienda per azienda. Si possono o fare altre leggi per fare un altro comunicato stampa o far applicare le leggi che già esistono”. E' quanto dichiarato dal vicepremier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio, intervenendo a Radio24, dove ha commentato i due incidenti che si sono verificati in Puglia.
Salvini
Al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza a Foggia il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha ribadito che “la lotta alla mafia e allo sfruttamento è una priorità mia e del governo. Useremo tutte le armi a disposizione per non far nuocere questi delinquenti“. L'obiettivo è quello di svuotare “progressivamente i ghetti”, perché non è possibile che “in una società avanzata esistano dei ghetti”. Sulla questione, ha aggiumto, si sta già lavorando e sono a disposizione “alcuni milioni di euro per superare la fase emergenziale”. “Dobbiamo inoltre aggredire – ha proseguito – i patrimoni dei mafiosi che campano con il caporalato. Ho detto ai ragazzi sfruttati che hanno voglia di reinserirsi e lavorare regolarmente sul nostro territorio, che il ministro dell'Interno è al loro fianco. E sono contento che la comunione di intenti sia totale”.