Roma, droga: 28 arresti, c’è anche il boss Senese. Fra i gruppi satellite quello di Diabolik

Smantellato cartello della droga, capeggiato dal noto Michele Senese, detto 'o pazzo, anch’egli destinatario della misura cautelare in carcere

Il boss Michele Senese e, a sinistra, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik

Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nel Lazio, in Campania e in Veneto, hanno dao esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone l’arresto per 28 persone ritenute appartenenti ad un’organizzazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e, a vario titolo, di estorsione, detenzione e porto illegale di armi, lesioni personali gravissime, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, reati, per la maggior parte, aggravati dal metodo mafioso.

Cartello della droga

Il provvedimento trae origine dall’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma che ha consentito di ricostruire l’operatività, in Roma, di un cartello della droga, capeggiato dal noto Michele Senese, detto ‘o pazzo, anch’egli destinatario della misura cautelare, sotto la cui egida operavano distinti gruppi dediti al traffico di sostanze stupefacenti, individuandone gli assetti verticistici, i sodali e i pusher.

Michele Senese

Michele Senese nasce nel 1957 ad Afragola (Napoli). Uomo di fiducia del boss Angelo Moccia, a soli 22 anni viene inviato a Roma per conto della Nuova Famiglia. Tra il 1987 e il 1990 – ricostruisce Fanpage – importa hashish e cocaina dalla Spagna attraverso il clan Gallo di Torre Annunziata, tra il 1991 e il 1992 si allea con gli Abate di San Giorgio a Cremano e comincia a importare anche eroina dalla Turchia.

A metà degli anni ’90 il clan Senese è una realtà ben consolidata nella Capitale, sempre meno legata alla camorra napoletana e sempre più indipendente, con rapporti stretti anche con la Banda della Magliana.

A Roma crea un impero fondato sul traffico di droga, usura e il gioco d’azzardo, riuscendo ad evitare spesso il carcere grazie a perizie spesso messe in dubbio: soffrirebbe infatti di epilessia e di schizofrenia.

Diabolik

In seno a uno dei questi gruppi che vivevano sotto l’egida di Michele Senese, operava anche Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso in un agguato a Roma il 7 agosto del 2019. A lungo militante della Curva Nord dell’Olimpico, quella della Lazio, come capo degli Irriducibili, Diabolik era stato freddato con un unico colpo sparato da distanza ravvicinata mentre sedeva su una panchina del Parco degli Acquedotti, a Roma.