Ucraina, Iucci (UNHCR): “Vi racconto il buon cuore degli italiani”

L'intervista a Laura Iucci, responsabile raccolta fondi per UNHCR Italia, sulla solidarietà degli italiani per 'combattere' la crisi umanitaria in Ucraina

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“La situazione in Ucraina è davvero drammatica”. Esordisce così, per In Terris, Laura Iucci, responsabile raccolta fondi per UNHCR Italia.

Dal 1950 l’UNHCR (l’Agenzia ONU per i Rifugiati) tutela i diritti e il benessere dei rifugiati in tutto il mondo. Da oltre settant’anni UNHCR aiuta milioni di persone a ricostruire la propria vita: un’azione riconosciuta da due Premi Nobel per la Pace, il primo assegnato nel 1954, il secondo nel 1981.

Laura Iucci

Circa 3,3 milioni di rifugiati sono fuggiti dall’Ucraina nei paesi confinanti in cerca di sicurezza dal 24 febbraio al 18 marzo”, spiega Iucci. “Secondo il Global Protection Cluster, si stima che 6,48 milioni di persone siano sfollate all’interno dell’Ucraina. Si stima che oltre 12 milioni di persone siano bloccate nelle aree colpite. È la crisi di rifugiati che cresce più velocemente in Europa dalla seconda guerra mondiale”.

Dottoressa Iucci, come e dove opera UNHCR?
“Come UNHCR siamo presenti all’interno di diverse città dell’Ucraina già da prima del conflitto. Una volta iniziata l’invasione russa, non abbiamo lasciato il Paese, abbiamo fatto la scelta doverosa e coraggiosa di restare! Anzi, abbiamo implementato il personale presente in loco, circa 140 persone che aiutano la popolazione a sopravvivere nel miglior modo possibile: cibo, acqua, tende per chi ha perso la casa, vestiario, coperte, medicine. Non nascondo che le difficoltà oggettive sono davvero tante. La situazione in Ucraina dal punto di vista umanitario è terribile!”.

Cosa fate fuori dall’Ucraina?
“Siamo presenti alle frontiere con i Paesi confinanti al fine di dare supporto alle Nazioni che generosamente stanno aiutando gli ucraini assistendoli e accogliendoli all’interno dei loro confini. Coordiniamo inoltre gli aiuti e le raccolte fondi anche negli altri Paesi. Questo conflitto non ha lasciato indifferente nessuno, innescando una grandissima solidarietà per il popolo ucraino a livello globale”.

Quali sono le Nazioni ospitanti e quanti rifugiati hanno accolto?
“Stanno ospitando tantissime nazioni europee, Italia compresa. In primis quelle confinanti con l’Ucraina come la Polonia, dove sono state accolte oltre due milioni di persone. Poi la Romania (500mila), la Moldavia (360mila), l’Ungheria (300mila), la Slovacchia (240mila) e la Russia stessa (185mila). Vorrei far notare che alcune di queste Nazioni sono relativamente piccole e non particolarmente ricche. Pensiamo dunque quanto sia difficile per loro gestire un’ondata migratoria simile. È la crisi di rifugiati che cresce più velocemente in Europa dalla seconda guerra mondiale”.

In Italia quante persone sono state accolte?
“In Italia sono state accolte già oltre 50mila persone prelevate e portate in salvo dalle città ucraine o prese dai centri di prima accoglienza dei Paesi confinanti con l’Ucraina”.

Chi fugge?
“Come visto dalle tante immagini televisive, a fuggire sono soprattutto donne, bambini, anziani, disabili e malati. Dunque, le categorie più fragili e vulnerabili. Gli uomini sono infatti rimasti a combattere. Malati, bambini, anziani, disabili hanno inoltre necessità specifiche, bisogni speciali. Non solo cibo e vestiti, dunque, ma anche medicine, attrezzature, giocattoli, libri etc. Persone che hanno bisogno di una ulteriore assistenza”.

Quali pericoli corrono i rifugiati?
“Come UNHCR stiamo operando per sostenere le Nazioni nel complesso lavoro di accoglienza al fine di evitare che le persone cadano nella trappola del traffico di esseri umani e che donne e bambini possano essere sfruttati, anche sessualmente. E’ importante che i rifugiati in un secondo momento contribuiscano fattivamente all’economia del Paese ospitante e non siano solo una spesa, onde evitare – come avvenuto in Grecia nel 2015 – che dopo un iniziale entusiasmo nell’accogliere, nel lungo periodo non diventino un fattore di tensione sociale”.

In che modo?
“Ad esempio, sostenendo economicamente le famiglie che accolgono i rifugiati nelle proprie case. Non sappiamo per quanto rimarranno nelle Nazioni ospitanti. Non basta che finisca il conflitto: c’è poi la lunga fase della ricostruzione. Molte città ucraine sono state distrutte almeno in parte. Vorrei però ricordare che le persone accolte, se potessero, vorrebbero solo tornare a casa propria il prima possibile”.

Come aiutare concretamente il popolo ucraino?
“L’unica ‘arma’ che abbiamo è la solidarietà. La RAI sostiene la campagna straordinaria di raccolta fondi sms solidale 45525 lanciata da UNHCR, Croce Rossa Italiana e UNICEF per rispondere con la massima tempestività alla grave emergenza in corso in Ucraina. Le tre organizzazioni umanitarie, da tempo operative in Ucraina e nei Paesi limitrofi, hanno deciso di unire gli sforzi per raccogliere il prima possibile i fondi necessari per la sopravvivenza delle persone colpite e in fuga dalle ostilità e garantire così una rapida ed efficace assistenza umanitaria”.

Come sta andando la raccolta fondi?
“Bene. Per fortuna c’è una grandissima generosità da parte degli italiani: dai singoli cittadini alle aziende, le associazioni, le onlus, le parrocchie etc. Inoltre, non solo offerte economiche attraverso l’sms solidale o la donazione di cibo e vestiti. Ma ci sono anche tanti italiani che si offrono di accogliere mamme e bambini nelle proprie case. Stiamo aiutando il governo italiano sia nell’accoglienza, sia nel garantire inclusione e integrazione dei rifugiati, anche se i numeri in Italia dovessero crescere. Anche se i risultati della raccolta fondi sono eccellenti, col passare dei giorni (fin quando non finirà questa guerra) il numero e i bisogni dei rifugiati cresceranno”.

Possiamo dire che questa guerra ha risvegliato la solidarietà delle persone?
“Assolutamente sì. Il conflitto ucraino ha risvegliato la solidarietà italiana coma mai successo prima! Una solidarietà commovente e che ci fa ben pensare che il cuore grande degli italiani non si dimenticherà anche delle tante persone che soffrono in altre parti del mondo. Penso alla Siria, allo Yemen, all’Africa e non ultimo all’Afghanistan. Credo fermamente che questa ondata grandissima di solidarietà da parte degli italiani non finirà con l’Ucraina ma proseguirà anche negli anni a venire per altre situazioni. Le guerre tirano fuori il peggio dell’umanità. Ma, nel male, si evidenzia anche l’altra faccia della medaglia: quella parte di popolazione che dona, accoglie, supporta e non si gira dall’altra parte. Così è l’Italia. Così sono gli italiani”.