Ecco quando l’uomo perde il senso e il valore delle cose

Perché la guerra, perché questo orrore? “Credete quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?” ci dice oggi Gesù nel Vangelo. Come sembra tutto relativo di fronte alla tragedia della guerra, al timore della morte, alla prospettiva che tutte le nostre sicurezze si possono sgretolare in un giorno, come è stato per milioni di abitanti delle città dell’Ucraina.

Quello che sta accadendo, nella sua tragicità e orrore, ci mette dinanzi alla verità della nostra vita. Quando l’uomo si fida solo di lui, si separa dal Signore, perdere il senso e il valore delle cose, non ci sono più prospettive, non c’è più altra ragione che affermare il proprio “Io”, dominare sugli altri, che diventano come “cose da usare” o da eliminare se ostacolano i nostri desideri di potere o non servono più, come i malati e gli anziani: si è chiuso il Cielo.

Questo può applicarsi ai cosiddetti “grandi” della terra, ma anche a noi: allontanarsi dalla strada di Dio vuol dire pensare male di Lui, credere che voglia limitare la nostra felicità e libertà. Quando ci convinciamo di questo, accogliamo quello che ci dice il maligno e, anche se forse andiamo ancora a Messa la domenica, se siamo educati e molto istruiti, non facciamo altro che seminare intorno a noi opere “morte”.

Lo vediamo bene anche dove la guerra non c’è: l’uomo sta perdendo con Dio il valore “inalienabile” della vita, perché ha perso il senso dell’esistere.

“Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze”, ascoltiamo nella prima lettura di oggi dell’Esodo: incontrare Cristo è scoprire l’esistenza di un Dio che ci sta vicino e soffre con noi, che non ci abbandona alle nostre difficoltà, che sale sulla croce delle ingiustizie degli uomini e le porta insieme a noi.