Udienza, Papa: “Nella società del godimento viene meno l’attenzione per i fragili”

La catechesi di Papa Francesco pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla vecchiaia e all’esempio di Simeone e Anna

“Un atteggiamento del cristiano è stare attento alle visite del Signore: il Signore passa nella nostra vita, con l’ispirazione a essere migliore”. Lo ha detto, a braccio, Papa Francesco riportato dal Sir, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata anche questa settimana alla vecchiaia e all’esempio di Simeone e Anna.

La vecchiaia come attesa del Signore che passa

“La loro ragione di vita, prima di congedarsi da questo mondo, è l’attesa della visita di Dio”, ha spiegato Francesco: “Aspettavano che venisse Dio a visitarli, cioè Gesù. Simeone sa, per una premonizione dello Spirito Santo, che non morirà prima di aver visto il Messia. Anna frequenta ogni giorno il tempio dedicandosi al suo servizio. Entrambi riconoscono la presenza del Signore nel bambino Gesù, che colma di consolazione la loro lunga attesa e rasserena il loro congedo dalla vita. Questa è una scena di incontro con Gesù e di congedo”.

“La fedeltà dell’attesa affina i sensi”, ha fatto notare il Papa: “Del resto, lo sappiamo, lo Spirito Santo fa proprio questo: illumina i sensi. Lo Spirito è capace di fare questo: acuisce i sensi dell’anima, nonostante i limiti e le ferite dei sensi del corpo. La vecchiaia indebolisce, in un modo o nell’altro, la sensibilità del corpo: uno è un po’ cieco, uno è un po’ sordo… Tuttavia, una vecchiaia che si è esercitata nell’attesa della visita di Dio non perderà il suo passaggio: anzi, sarà anche più pronta a coglierlo, avrà più sensibilità per accogliere il Signore quando passa”. Poi il Papa ha citato a braccio una frase di Sant’Agostino: “Ho paura di Dio quando passa, ho paura di non accorgermene e di lasciarlo passare”.

E’ lo Spirito Santo che prepara i sensi per capire quando il Signore ci sta facendo una visita, come ha fatto con Simeone e Anna”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “oggi abbiamo più che mai bisogno di questo: di una vecchiaia dotata di sensi spirituali vivi e capace di riconoscere i segni di Dio, anzi, il Segno di Dio, che è Gesù. Un segno che ci mette in crisi – Gesù ci mette in crisi , perché è segno di contraddizione – ma che ci riempie di letizia”. “La crisi non necessariamente porta alla tristezza: a volte essere in crisi ti dà la pace”, ha aggiunto a braccio.

Papa: “Nella società del godimento viene meno attenzione fragili”

“In una società che esercita soprattutto la sensibilità per il godimento, non può che venir meno l’attenzione verso i fragili e prevalere la competizione dei vincenti”, ha detto il Papa. “Certo, la retorica dell’inclusione è la formula di rito di ogni discorso politicamente corretto. Ma ancora non porta una reale correzione nelle pratiche della convivenza normale: stenta a crescere una cultura della tenerezza sociale. Lo spirito della fraternità umana, che mi è sembrato necessario rilanciare con forza, è come un abito dismesso, da ammirare, sì, ma… in un museo. Si perde la sensibilità umana”, ha commentato il Papa.

Ucraina, Papa: “Si fermi la guerra mostruosa e selvaggia”

Il Papa, al termine dell’udienza generale ha rivolto “un saluto particolarmente affettuoso” ai bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione ‘Aiutiamoli a vivere’, dall’associazione ‘Puer’ e dall’ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. “E con questo saluto ai bambini torniamo a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra”, ha detto Papa Francesco.

Al termine dell’udienza, il Papa ha salutato uno ad uno i bambini ucraini presenti, accompagnati dalle mamme, dalle associazioni che li ospitano e dell’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andriy Yurash. Alcuni bambini hanno donato al Papa disegni con simboli della pace (cuori e colombe) e con i colori, giallo e azzurro, della bandiera dell’Ucraina.