Il Papa ai membri Charis: “Alcuni cattolici sono come cavalli, con i paraocchi”

Le parole del papa all’udienza con i membri di Charis, il servizio internazionale della Santa Sede per il Rinnovamento Carismatico Cattolico, in Vaticano

Papa Francesco in Aula Paolo VI. Foto: Vatican News

Gremita l’Aula Paolo VI, in Vaticano, per l’udienza di Papa Francesco con i membri di Charis, il servizio internazionale della Santa Sede per il Rinnovamento Carismatico Cattolico, che, dal 2 novembre fino a oggi, si sono ritrovati a Roma per l’evento dal titolo “Chiamati, trasformati ed inviati”.

Il Papa, ricordando che “una santa suora”, ha detto che “alcuni cattolici sono come i cavalli, con i paraocchi, e sono incapaci di guardare da una parte e dall’altra”. Francesco ha lanciato un appello finale: “Siate sempre vigilanti per non entrare nella tentazione dei giochi di potere e di influenza. Il vero compito è servire”.

Il Papa ai membri Charis: “Alcuni cattolici sono come cavalli, con i paraocchi”

“Ascoltando e accogliendo tutto quanto si è sviluppato in questi anni (cinque, ndr), a livello della ‘corrente di grazia’ che è il Rinnovamento carismatico cattolico, Charis è chiamato ad essere una voce che accompagna e che indica a tutte le comunità una strada da percorrere in comunione”. Lo ha detto Papa Francesco, questo pomeriggio, nell’udienza con i partecipanti all’incontro promosso dal Catholic Charismatic Renewal International Service (Charis), nell’Aula Paolo VI, in Vaticano. “Charis è, per così dire, una ‘finestra’ sul mondo vasto e variegato del Rinnovamento carismatico cattolico – ha aggiunto il Pontefice -. Le persone che vi lavorano hanno la straordinaria opportunità di ‘affacciarsi’ da questa finestra e di guardare più lontano, di andare al di là dell’esperienza locale e conoscere la ricchezza di ciò che lo Spirito Santo suscita dappertutto, in contesti culturali, sociali, ecclesiali molto diversi”. Soffermandosi sul discernimento e sulla condivisione di questa molteplicità di esperienze e di conoscenze, il Papa ha ribadito che “Charis può svolgere il suo servizio, aiutando i singoli gruppi a uscire da una certa ristrettezza di vedute e dando loro un respiro carismatico ed ecclesiale più ampio”.

“Un obiettivo che vi proponete, e che io stesso ho incoraggiato, è quello di estendere i cosiddetti ‘Seminari di vita nuova’ ovunque e per chiunque”, ha detto Papa Francesco. Il Pontefice ha sottolineato che “si tratta di momenti di ‘primo annuncio’, molto kerigmatici, che offrono alle persone la possibilità di un incontro con Gesù vivo, con la sua Parola e il suo Spirito, con la sua Chiesa sperimentata come ambiente accogliente, come luogo di grazia, di riconciliazione e di rinascita”. “Per questo – ha aggiunto il Papa -, vi ho esortato a proporre nel modo più vasto possibile questi Seminari”. La richiesta di oggi è la seguente: “Si stanno offrendo i Seminari di vita nuova nei vari contesti ecclesiali, anche in quelli più piccoli e remoti, anche in mezzo ai poveri, nelle zone periferiche? Un ostacolo potrebbe essere quello di pensare che solo le grandi strutture e i leader più in vista possano tenere questi Seminari, mentre in realtà anche i piccoli gruppi parrocchiali e i responsabili locali possono organizzarli e proporli alle persone del loro territorio”.

“È da considerare inoltre – ha osservato Francesco – che i Seminari di vita nuova sono vissuti spesso dalle persone come esperienze molto coinvolgenti, che determinano un vero cambiamento di rotta nella loro vita. Tuttavia essi sono un inizio, un fuoco che si accende, molto intenso, ma che rischia di affievolirsi se non viene alimentato. Proprio per questo, dopo i Seminari, sono necessari adeguati cammini formativi, che aiutino a tener viva la grazia ricevuta e sostengano un processo graduale di crescita nella fede, nella vita di preghiera, nella condotta morale, nella partecipazione ai Sacramenti, alla carità e alla missione della Chiesa”.

“Non dimenticate che il vostro compito non è giudicare chi è ‘autentico carismatico’ e chi non lo è. Questa è una tentazione dall’inizio della Chiesa. Siete chiamati invece a offrire appoggio e consiglio ai Pastori per accompagnare tutti i gruppi e le realtà multiformi che fanno riferimento al Rinnovamento carismatico”. “Siate sempre vigilanti per non entrare nella tentazione dei giochi di potere e di influenza, respingendo il desiderio di primeggiare e di comandare. Le persone che vivono a fondo il Rinnovamento sanno sorridere e questo sorriso sarà utile. Il vero compito è servire. È buona cosa lasciare spazio alle nuove generazioni di responsabili e impegnarsi costantemente nella formazione dei giovani, fra i quali sorgeranno i futuri leader”.

Il Papa ha richiamato due aspetti presenti negli Statuti di Charis. Il primo: l’importanza di “promuovere l’esercizio dei carismi non solo nel Rinnovamento carismatico cattolico, ma anche in tutta la Chiesa”. “Il servizio che può fare Charis è proprio quello di promuovere i carismi e di incoraggiarli a mettersi a servizio di tutta la Chiesa. Provmuoverli, non controllarli – ha aggiunto parlando a braccio -. In particolare vanno sempre valorizzati i carismi che servono all’evangelizzazione e all’attività missionaria, soprattutto verso chi ancora non conosce Gesù Cristo”.

Il secondo è quello di “incoraggiare l’approfondimento spirituale e la santità delle persone che vivono l’esperienza del Battesimo nello Spirito Santo”. “Non bisogna dare per scontato che, una volta ricevuto il Battesimo nello Spirito, già si è pienamente cristiani – ha osservato il Papa -. Il cammino di santità deve sempre progredire, nella conversione personale e nel dono generoso di sé a Cristo e agli altri, e non solo in vista del ‘benessere spirituale’ individuale”.

Infine, il Papa ha ricordato che in occasione del suo primo incontro con Charis, nel giugno 2019, era stato fatto un momento di silenzio pregando per la pace, ricordando l’incontro in Vaticano dei Presidenti dello Stato di Palestina e dello Stato di Israele. “La guerra distrugge anche la memoria dei passi compiuti verso la pace. Sa solo distruggere. Per favore, lottiamo per la pace. Non lasciamoci rubare questa memoria della pace!”. Quindi, la richiesta di preghiera di un minuto in silenzio per la pace nel mondo.

Fonte: AgenSIR