Omelia “a braccio” per il Papa nella Messa di Pentecoste al Bentegodi

L'omelia sullo Spirito Santo pronunciata da Papa Francesco interamente "a braccio", alla Santa Messa allo Stadio Bentegodi, ultima tappa della sua visita pastorale a Verona

Papa Francesco
Foto di Ashwin Vaswani su Unsplash

Sorpresa del Papa alla Santa Messa allo stadio Bentegodi di Verona (ultimo appuntamento della visita pastorale) dove, davanti a 130mila persone, il Pontefice ha pronunciato interamente “a braccio” l’omelia, mettendo da parte il testo predisposto.

“Cari fratelli e sorelle, questo è il miracolo di oggi: prender uomini codardi, con paura, e farli coraggiosi. Prendere uomini e donne di tutte le culture, e farli una unità di tutti, fare la Chiesa”, ha detto il Papa alla Messa di Pentecoste parlando della potenza dello Spirito Santo.

Omelia “a braccio” per il Papa nella Messa di Pentecoste al Bentegodi

“Oggi celebriamo la festa del giorno in cui lo Spirito Santo è venuto. Ma pensate, gli apostoli erano tutti chiusi nel Cenacolo, avevano paura, le porte chiuse, tutto. E’ venuto lo Spirito Santo, gli ha cambiato il cuore e sono andato a predicare con coraggio. Coraggio: lo Spirito Santo ci dà il coraggio di vivere la vita cristiana”.

Così papa Francesco nell’omelia – pronunciata interamente ‘a braccio’ mettendo da parte il testo predisposto – della messa allo Stadio Bentegodi, ultimo appuntamento della sua visita pastorale a Verona. “E per questo, con questo coraggio, cambia la nostra vita – ha proseguito -. Lo Spirito prima di tutto è quello che ci cambia la vita”.

“Lo Spirito santo ci dà coraggio per vivere cristianamente: tante volte troviamo cristiani che sono come l’acqua tiepida, né caldi né freddi: gli manca coraggio: ‘E padre, dove si può fare un corso per avere coraggio?’. ‘No, prega lo Spirito, affidato allo Spirito'”, ha sottolineato il Pontefice.

“Lo Spirito santo dà coraggio per vivere cristianamente”

“Poi una cosa molto bella – ha continuato Francesco -: quel giorno di Pentecoste c’era gente di tutte le nazioni, di tutte le lingue, di tutte le culture, e lo Spirito con quella gente edifica la Chiesa. Cosa vuol dire? Che fa tutti uguali? No, tutti differenti, ma con un solo cuore, con l’amore che ci unisce. Lo Spirito è quello che ci salva dal pericolo di farci tutti uguali”.

“C’è una parola che spiega bene questo – ha aggiunto il Papa -: lo Spirito fa l’armonia, l’armonia della Chiesa. Ognuno differente dall’altro, ma in un clima di armonia”. “Cari fratelli e sorelle, questo è il miracolo di oggi: prender uomini codardi, con paura, e farli coraggiosi. Prendere uomini e donne di tutte le culture, e farli una unità di tutti, fare la Chiesa.

Prendere questa gente, e non farli uguali. Cosa fa lo Spirito? L’armonia”. “Adesso ognuno di noi pensi nella propria vita – ha quindi sollecitato -: tutti noi abbiamo bisogno dell’armonia, tutti noi abbiamo bisogno che lo Spirito ci dia armonia, nella nostra anima, nella famiglia, nella città, nella società, nel posto di lavoro. Il contrario dell’armonia è la guerra, è lottare uno contro l’altro”.

Fonte: Ansa