Arcivescovo Maffeis: “La missione della Chiesa non conosce confini ed è l’evangelizzazione”

La prima lettera dell'arcivescovo di Perugia-Città della Pieve al clero diocesano

Maffeis
Il sottosegretario Cei, don Ivan Maffeis
Il sacerdozio, secondo monsignor Ivan Maffeis “una missione che non conosce confini“. Il messaggio sulla vocazione missionaria è contenuto nella sua prima lettera al clero diocesano. L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve cita alcuni sacerdoti che ha avuto modo di conoscere. Nei primi quaranta giorni del suo episcopato perugino-pievese. Il presule sottolinea l’importanza della testimonianza di una Chiesa missionaria. “Sul territorio, come negli angoli del mondo”. Intenta ad “accorciare le distanze“.

Messaggio di mons. Maffeis

L’arcivescovo Maffei fa riferimento a don Bruno. E, più in generale, all’impegno dell’Associazione Amici del Malawi. A don Lucio, che riparte per il Perù. Dove, “quale frutto del Sinodo”, è stato aperto il Seminario propedeutico pan-amazzonico. “Penso a don Giovanni, disponibile a sua volta a ripartire per l’America Latina– racconta l’ex sottosegretario e portavoce Cei-. Penso alla nostra presenza in Kosovo. Sono soltanto alcune delle tante istantanee di una Chiesa che vive il mandato del Signore ‘Di me sarete testimoni’ (At 1,8)”. Un mandato che “Papa Francesco ci riconsegna nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale“. Monsignor Maffeis cita don Orlando che gli ha riferito “la sua esperienza in Burundi”. E la sua “attenzione solidale per la Terra Santa“.maffeis

Condivisione

“Rilancio a mia volta l’invito alla preghiera e alla condivisione– afferma monsignor Ivan Maffeis-. Affinché ogni comunità senta come proprio l’impegno dell’evangelizzazione. Qui, sul territorio. Come negli angoli del mondo. La Chiesa non ha altra missione se non quella di evangelizzare il mondo. Rendendo testimonianza a Cristo”. Ecco il senso della vita evangelica. E del servizio alla comunione ecclesiale.