Clochard, la funzione-chiave della “residenza fittizia”

Senza fissa dimora: gli utenti dell'avvocato di strada. Il servizio attivo da due anni alla Caritas di Perugia

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Foto Agenzia Image
A soccorrere i clochard a Perugia è la Caritas. Ci sono per la gran parte senza fissa dimora tra la quarantina di persone che negli ultimi due anni si sono rivolte nel capoluogo umbro all’avvocato di strada, l’associazione-organismo di volontariato da due anni operativa anche a Perugia. Con sede presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana con cui ha avviato una proficua collaborazione. Lo sportello è stato aperto nel capoluogo umbro – ricorda la diocesi in un comunicato – il 5 luglio del 2021, in piena pandemia.clochard

Per i clochard

L’iniziativa solidale mette a disposizione gratuitamente la professionalità dei soci. E cioè di una quindicina tra avvocati, studenti in giurisprudenza e volontari Caritas). Un servizio svolto a favore di persone “che non hanno diritto a nessun beneficio. Non solo a quello della giustizia. Ma anche alla salute e ad altri fondamentali per vivere dignitosamente“. Una delle categorie di persone più vulnerabili, che si rivolge a Perugia all’avvocato di strada, è rappresentata dagli ex detenuti. La “residenza fittizia” viene definita la prima necessità di queste persone. Che devono poter ottenere una residenza per accedere a una serie di servizi socio-previdenziali e sanitari a cui non avrebbero diritto. Gli “avvocati di strada” Emma Contarini, coordinatrice dello sportello perugino, Marco Geremia e Nunzia Parra, sono soci volontari. E sono stati ospiti della trasmissione “XL News” di Umbria Radio InBlu condotta dal direttore di testata Daniele Morini.