Card. Ortega: “Rispettare l'uomo anche dopo la morte”

Il Messico continua a vivere una stagione drammatica con la guerra della droga che si sta combattendo sul suo territorio dal 2006 e che sta causando un vero e proprio massacro di civili. Il Paese, nonostante le efferatezze a cui ormai è tristemente abituato, è rimasto sconvolto dal ritrovamento di due rimorchi contenenti 157 cadaveri nello Stato di Jalisco.

La reazione del presidenti dei vescovi

Lo shock provocato nell'opinione pubblica nazionale ha suscitato anche la presa di posizione della Conferenza Episcopale che si è espressa con le parole del suo presidente, il cardinale Francisco Robles Ortega. Il capo dei vescovi messicani ha dichiarato in una nota che il ritrovamento ha causato “indignazione nella società” ed ha ricordato che la speranza nella resurrezione dei morti “è un elemento essenziale per la fede cristiana”. “L'esistenza umana – ha detto il cardinale – non va a finire con gli anni vissuti in questo mondo perchè Gesù Cristo risorgendo ci ha resi partecipi nell'eternità”.

La sepoltura

La Chiesa Cattolica, come ribadito nell'Istruzione “Ad resurgendum cum Christo”, considera l’inumazione come “la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale” e “seppellendo i corpi dei fedeli defunti (…) conferma la fede nella risurrezione della carne e intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia“. Un concetto che il cardinale Ortega ha voluto ribadire con forza di fronte all'episodio che ha scandalizzato il Messico: “La morte non è la fine, l'annichilimento, l'eliminazione, ancor meno l'estinzione di una persona umana“. Alla luce di ciò, il porporato ha ribadito l'importanza della sepoltura dei corpi perchè dare un degno riposo ai morti “è un modo di esprimere la fede nella resurrezione, poiché così facendo si comprende che la persona riposa con la ferma speranza di essere un giorno risvegliata dalla luce eterna del Cielo“. Nella nota, il cardinal Ortega ha sostenuto che: “La dignità della persona non è persa nemmeno dopo la morte, i resti umani richiedono il rispetto dovuto a coloro i quali in vita erano persone, fatte a immagine e somiglianza di Dio, che aspettano di essere redenti e salvati per la vita eterna”.

Il ritrovamento

La notizia della presenza di 157 cadaveri non identificati tenuti nascosti dalle autorità messicane e spostati più volte è emersa pubblicamente per via delle lamentele dei vicini che non sopportavano più il cattivo odore proveniente dai rimorchi. Il segretario per gli Interni dello Stato di Jalisco ha annunciato un'inchiesta ed ha dichiarato con amarezza: “Questa è la dimostrazione dell'insensibilità di una parte dei servitori pubblici“.