Arcivescovo Delpini: “La pace della contemplazione invece della gelida solitudine dell’indifferenza”

"Le relazioni tra le persone diventano comunione e generano quella cultura del prendersi cura che trasforma l'umanità nella fraternità", afferma l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini

Milano

L’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini riflette in Duomo sui “modi distorti e ingannevoli” di costruire la pace. “C’è gente che si difende con l’indifferenza– sottolinea il capo della Chiesa ambrosiana-. Ecco come si costruisce la pace: ciascuno a casa sua. Estraniarsi. Stare distanti. Non immischiarsi nella vita altrui. L’indifferenza trasforma il pianeta in una gelida solitudine. Lascia che i prepotenti saccheggino le risorse. E che i poveri siano consegnati alla disperazione”.

La testimonianza di monsignor Delpini

Oppure, sottolinea monsignor Delpini, c’è chi vive la pace come una parentesi.”Un brindisi di Capodanno che unisce il pianeta nello stupore dei fuochi d’artificio. I buoni sentimenti e l’entusiasmo sono una parentesi nel calendario. Poi riparte la serie dei giorni banali, stentati, grigi“. La pace vera è, invece, quella “coltivata nella contemplazione”. Sull’esempio di Maria, “la madre, modello per la Chiesa. E per ogni persona credente. Maria riceve l’annuncio. E lo custodisce come un seme da coltivare nel cuore”.

Delpini
Foto © Ansa

Cammino ecumenico

In questo modo, puntualizza il presule, “le relazioni tra le persone diventano comunione. E generano quella cultura del prendersi cura che trasforma l’umanità nella fraternità”. Costante è, per esempio, il dialogo tra l’arcivescovo di Milano e i rappresentanti delle varie confessioni cristiane. Presenti nel capoluogo lombardo e riunite nel Consiglio delle Chiese cristiane di Milano. Oltre 30 ministri si sono poi incontrati con monsignor Delpini in arcivescovado. Uno scambio di saluti e auguri per il nuovo anno. Ciò ha costituito non solo un momento di cordialità. Ma anche di riflessione sui grandi temi del momento. E di rilancio del cammino ecumenico.