Putin in Kirghizistan, prima uscita estera dal mandato della Corte Penale

Il presidente russo ha rinunciato a partecipare a diversi vertici internazionali a causa del mandato d'arresto della Cpi per "deportazione" di bambini ucraini. Ma in Kirghizistan non corre il rischio di essere arrestato

Mosca
foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image. Nella foto: Vladimir Putin

La guerra in Ucraina giunge al giorno 596. Primo viaggio estero per Putin, dopo l’ordine d’arresto internazionale: il presidente russo è arrivato in Kirghizistan. Tre persone, tra cui un bambino, sono morte dopo la caduta dei detriti di un drone abbattuto sopra una casa della regione di Belgorod.

Putin in Kirghizistan, prima uscita estera da mandato Cpi

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato stamattina in Kirghizistan, per la sua prima visita ufficiale all’estero da quando la Corte penale internazionale (Cpi) ha emesso un mandato di arresto contro lo zar. Lo hanno annunciato le agenzie di stampa russe e kirghise. Putin incontrerà oggi il suo omologo kirghiso Sadyr Japarov e domani parteciperà al vertice dei leader della Comunità degli stati indipendenti (Csi), che riunisce diverse ex repubbliche sovietiche.

Il presidente russo, che ha rinunciato a partecipare a diversi vertici internazionali a causa del mandato d’arresto della Cpi per “deportazione” di bambini ucraini, non corre il rischio di essere arrestato durante questo viaggio: il Kirghizistan, paese dell’Asia centrale vicino a Mosca, non ha ratificato lo Statuto di Roma istitutivo della Corte penale internazionale. L’incontro di Putin con Aliev è anche il primo dopo la vittoria di Baku nel Nagorno-Karabakh.

Il premier armeno Nikol Pashinian, i cui rapporti con la Russia sono diventati tesi, sarà invece assente al vertice della Csi. Nel corso di questa visita, che coincide con il 20mo anniversario dell’apertura della base militare russa Kant in Kirghizistan, Putin parlerà anche con il presidente kirghiso Sadyr Japarov. Al vertice di domani dei paesi dell’ex Unione Sovietica ci sarà il principale alleato dello zar, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, ma anche dei leader più dubbiosi sull’invasione dell’Ucraina come il kazako Kassym-Jomart Tokayev e l’uzbeko Shavkat Mirziyoyev.

Bilancio vittime Belgorod sale a 3 morti, anche un bimbo

I soccorritori hanno recuperato il corpo di un bambino da sotto le macerie della casa della città russa di Belgorod colpita dai detriti di una drone ucraino abbattuto, portando a tre il bilancio delle vittime dell’accaduto. Lo riferiscono le autorità locali. “Questa notte a seguito della caduta di un veicolo aereo senza equipaggio alla periferia di Belgorod due edifici residenziali sono stati distrutti, mentre altre costruzioni e alcune automobili sono rimaste danneggiate: sono morte tre persone, una delle quali era un bambino”, ha scritto il governatore Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram. Nelle prime ore di oggi il ministero della Difesa russo aveva segnalato su Telegram che la difesa aerea ha “sventato” un attacco di droni effettuato da Kiev nella regione di Belgorod intorno alle 23:50 di ieri ora locale. Negli ultimi mesi gli attacchi ucraini contro il territorio russo sono aumentati, sullo sfondo della controffensiva lanciata da Kiev all’inizio di giugno. Martedì un bombardamento ucraino ha ucciso altri due civili sempre nella regione di Belgorod, secondo le autorità locali.

Fonte: Ansa