P20, Casellati: “Difendere il Pianeta nell’interesse del bene comune”

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, aprirà e presiederà il P20, settimo summit dei presidenti dei Parlamenti del G20

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati

Il Pnrr “sarà l’occasione per il Parlamento di recuperare pienamente la sua centralità e far rientrare nei binari costituzionali il procedimento legislativo. Alle Camere, infatti, è attribuito il ruolo strategico di controllare che le riforme per la ripresa economica siano attuate, promuovendo anche una semplificazione legislativa che aiuti famiglie, imprese e amministrazioni locali a non essere soffocate da una burocrazia inutile e oppressiva”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che aprirà e presiederà il P20, settimo summit dei presidenti dei Parlamenti del G20, dove si aspetta “che si ripeta il miracolo che si è compiuto per i vaccini. Si ripeta quell’unione per difendere il Pianeta nell’interesse del bene comune”.

Casellati come Thumberg: “Sul clima meno bla bla e più fatti”

La presidente del Senato è d’accordo con l’appello di Greta Thunberg: “Meno bla bla e più fatti. Il Senato ha fatto la sua parte. Ha introdotto in prima lettura nella Costituzione la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Un cambiamento non da poco che si tradurrà in leggi che riguarderanno tutti gli aspetti della nostra società”.

Dal P20 si leverà anche una voce forte in difesa delle donne in Afghanistan: “Dobbiamo aiutarle perché l’influenza dell’estremismo e del fanatismo sulla politica non può mai travolgere il nucleo dei diritti fondamentali della persona umana”.

Durante l’emergenza coronavirus “il Senato italiano non si è fermato mai. Ha scelto di proseguire il lavoro in presenza anche nei momenti più acuti della pandemia, mentre alcune Assemblee hanno risposto con il voto a distanza” ricorda. Purtroppo, “specie durante il lockdown, l’esigenza di governare si è tradotta nell’urgenza di legiferare. E il ripetuto ricorso ai decreti-legge – sottolinea – ha marginalizzato il ruolo delle Camere, mettendo a rischio la democrazia rappresentativa”.