Negli ospedali bergamaschi “non vediamo la luce in fondo al tunnel”

il direttore generale dell'Asst Bergamo Ovest, Peter Assembergs descrive la situazione d'emergenza che si sta vivendo nel bergamasco:"Il coronavirus è ancora in giro"

“Ad oggi non vediamo ancora la luce in fondo al tunnel”, spiega il direttore generale Asst Bergamo Ovest dell’Ospedale di Treviglio, Peter Assembergs, in collegamento con Tv2000, descrivendo la situazione d’emergenza che si sta vivendo nel bergamasco.

La pandemia nelle case

“C’è stato un leggero miglioramento- aggiunge Peter Assembergs- ma la situazione è assolutamente critica. I nostri due ospedali nella bassa bergamasca quello di Treviglio-Caravaggio e il Romano di Lombardia non sono ancora del tutto pieni ma abbiamo ancora tantissimi pazienti Covid-19 o comunque rispetto a qualche tempo fa abbiamo meno pressione sui pronto soccorso.Il virus però è ancora in giro. Anche oggi abbiamo avuto nuovi casi meno intensi di prima ma questo ci dice che il virus c’è, sta girando ed è nelle case”.

Assistenza psicologica

Afferma il direttore generale Asst Bergamo Ovest dell’Ospedale di Treviglio, Peter Assembergs: “Siamo alla fine della sesta settimana alcuni operatori sanitari si sono infettati ma stanno rientrando in servizio. Dal punto di vista psicologico le cose non vanno bene. Abbiamo attivato un supporto di 12 psicologi per i nostri operatori che a turno hanno cercato di dare assistenza”.

La vicinanza del Papa

Intanto oggi il Papa ha telefonato in diretta alla trasmissione della Rai A sua immagine: “Oggi, in questo momento, penso al Signore crocifisso e alle tante storie dei crocifissi della storia, a quelli di oggi, di questa pandemia: medici, infermieri, infermiere, suore, sacerdoti morti al fronte, come soldati, che hanno dato la vita per amore, resistenti come Maria sotto le croci loro, delle loro comunità, negli ospedali, curando gli ammalati. Anche oggi ci sono crocifissi e crocifisse che muoiono per amore e questo pensiero mi viene, in questo momento. Sempre la Pasqua finisce nella risurrezione e nella pace, ma non è un “happy end”, è proprio il compromesso, l’impegno dell’amore, che ti fa attraversare questa strada dura, ma Lui l’ha fatta prima, e questo ci conforta e ci dà forza“.

Foto © Vatican Media