Mattarella a Trieste: “Occorre fermare la guerra in Ucraina subito”

Mattarella all'Università degli studi di Trieste per la Cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico 2021/2022, in occasione del 98/o anno dalla fondazione

Il Presidente Mattarella all'Università di Trieste (Fonte: Twitter)

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto stamattina, intorno alle 10:00, in piazza Unità d’Italia, a Trieste, per una visita di una giornata che prevede tre appuntamenti, il primo proprio al Palazzo del Governo, nella stessa piazza, per il trasferimento dell’edificio già Narodni dom dall’Università degli Studi di Trieste alla Fondazione Narodni dom.

Subito dopo il Capo dello Stato si è trasferito all’Università degli studi per la Cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022, in occasione del 98/o anno dalla fondazione. Il Capo dello Stato, alle 12.20, ha fatto inoltre una visita all’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona – ITIS, ente pubblico autonomo, moderno centro di servizi dove gli anziani possono trovare servizi legati alla loro età con diversi livelli essenziali di assistenza.

Il tema Ucraina ricorre in tutti gli interventi

Un caloroso applauso ha salutato l’arrivo del Presidente della Repubblica all’Università di Trieste in occasione. Tutti in piedi, docenti e invitati alla cerimonia, hanno salutato il Presidente e subito dopo l’orchestra dei giovani musicisti ha intonato sia l’Inno nazionale sia l’Inno europeo.

Il tema comune agli interventi delle autorità locali e del Rettore è stato la situazione in Ucraina. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il Governatore, Massimiliano Fedriga, e il Rettore, Roberto Di Lenarda, hanno sottolineato – riporta Ansa – la “minaccia” e lo sgomento causato dal conflitto così come il forte spirito di accoglienza in Friuli Venezia Giulia.

Il sindaco ha detto che “l’Unione europea ci garantisce la pace” oggi “minacciata dalla guerra non della Russia ma di Putin contro l’Ucraina”. Fedriga si è soffermato sulla necessità di includere, di coinvolgere mentre il Rettore ha dedicato alla guerra il “pensiero iniziale” della sua relazione. “Nessuno poco più di un mese fa avrebbe potuto ipotizzare una così tragica guerra alle porte dell’Europa – ha detto – Per un città e un territorio di confine, con ferite del passato che stanno faticosamente guarendo, ciò è ancora più angoscioso”, temendo “inevitabili ricadute negative”.

L’ateneo ha accolto 66 studenti ucraini e ha messo a disposizione sette borse di dottorato per altrettanti ricercatori ucraini e “continuerà a supportare e ad accogliere studenti e docenti insieme a Regione e Sistema formativo regionale, nell’ambito della rete ‘Scholars at rick'”.

Mattarella: “Occorre fermare la guerra ora, subito”

“Non troviamo una motivazione razionale a questa guerra. La pace è sempre doverosa e possibile: proprio per questo stiamo rispondendo con la dovuta solidarietà, con l’accoglienza dei profughi. E con misure economiche e finanziarie che indeboliscono chi vuole imporre con la violenza delle armi una guerra che, se non trovasse ostacoli, non si fermerebbe. Occorre fermarla ora, subito. Servono dialogo e trattative per chiudere la guerra immediatamente”, ha esordito il presidente Sergio Mattarella parlando all’università di Trieste.

“Si sperava, si pensava che questa emergenza, quella della pandemia, avesse fatto comprendere l’esigenza di ricercare sempre il dialogo, la collaborazione per spingere tutti gli Stati a fronteggiare insieme i mali dell’umanità: il cambiamento climatico, la pandemia. Appariva logico, invece abbiamo dovuto assistere al riesplodere di aggressivi egoismi nazionali come non avveniva dall’800. Un retrocedere della storia e della civiltà che mai avremmo immaginato” e che ci costringe ad assistere – ha concluso – a “vittime di ogni età, a devastazioni, a un impoverimento del mondo”.