Detenuti in rivolta a Cremona appiccano il fuoco in cella: 80 evacuati

Un gruppo di detenuti della casa circondariale di Cremona ha appiccato il fuoco nelle celle, sembra per protestare a causa della mancata somministrazione di uno psicofarmaco

La rivolta al carcere di Modena (immagine di repertorio)

Un gruppo di detenuti della casa circondariale Cà del Ferro di Cremona ha appiccato il fuoco nelle celle, sembra per protestare a causa della mancata somministrazione di uno psicofarmaco.

Le fiamme si sono propagate coinvolgendo due sezioni detentive su due piani del fabbricato, il secondo e il terzo, e rendendo necessaria l’evacuazione di circa 80 persone. I vigili del fuoco hanno impiegato alcune ore per domare l’incendio. Durante le operazioni – riporta TgCom24 – polizia e carabinieri hanno sorvegliato il perimetro dell’edificio.

Uilpa: “Cremona è diventata la discarica d’Italia”

“La causa scatenante sarebbe la mancata distribuzione di uno psicofarmaco che viene dato ai tossicodipendenti e che viene usato in modo inappropriato, come merce di scambio, tra i detenuti. Per questo sarebbe stato sostituito con un altro prodotto. E da qui, la clamorosa protesta”, commenta su CremonaOggi Sergio Gervasi, agente penitenziario e rappresentante del primo sindacato che ha dato l’allarme, la Uilpa.

“Cremona è diventata la discarica d’Italia. – prosegue Gervasi -. Abbiamo la percentuale più alta di detenuti stranieri e con casi psichiatrici. Ammassare tutti questi detenuti a Cremona ha incrementato i problemi che c’erano già: gravissima carenza di organico per una struttura con 420 detenuti; carenza di amministrativi; abbiamo solo 3 educatori; abbiamo un dirigente medico molto a spot che viene poco, perchè impegnato anche altrove. Abbiamo solo due medici che fanno il turno di notte, siamo in una situazione borderline”.

I roghi e le evacuazioni

Da quanto si apprende, i detenuti avrebbero appiccato i roghi nelle celle a un orario che era stato preventivamente concordato. Ottanta di loro sono stati trasferiti nei passeggi e in altri reparti.

La direttrice della casa circondariale, Rossella Padula, a Roma per un impegno istituzionale quando sono scoppiati gli incendi, è rimasta per tutto il tempo in contatto telefonico con il comandante del reparto. “Posso dire che tutto è stato gestito con fatica ma nel migliore dei modi e con grande professionalità – ha spiegato a TgCom24 -. Certamente è stato tutto molto complicato. Ora si stanno accertando le responsabilità”. E’ iniziata anche la conta dei danni, ingenti.