Il covid e l’ansia frenano il Natale: spesa per regali in calo del 48%

L'ansia generata dalla pandemia si traduce in una spesa prudente. E' quanto emerge dall'Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Tracker

Natale

L’ansia generata dalla pandemia si traduce in una spesa prudente. E’ quanto emerge dall‘Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Tracker, che con cadenza mensile monitora l’andamento dei consumi e i trend correlati.

La situazione impatterà inevitabilmente sulle spese di Natale. Per queste festività infatti, gli italiani si aspettano di spendere circa 255 euro a famiglia, un calo del -48% su base annua. Sono soprattutto i consumatori con reddito medio (52%) che applicheranno tagli alla spesa di questo periodo a causa di un deterioramento della propria condizione economica.

In totale quasi otto consumatori su dieci ridurranno la propria spesa su base annua, principalmente a causa delle preoccupazioni legate all’economia e per ragioni di risparmio. Tra coloro che dichiarano l’intenzione di spendere di più rispetto al 2019 rimane comunque forte la motivazione economica: il 32% cercherà di approfittare degli sconti del periodo.

Pochi o nessun regalo

Circa l’11% dichiara che quest’anno non comprerà alcun regalo, il doppio rispetto all’anno scorso. Il 58% degli over 55 e il 35% dei 35-54 sono tra coloro che si asterranno. La maggioranza degli italiani rimane comunque orientata a celebrare i festeggiamenti natalizi, seppur in maniera diversa, e sono soprattutto i giovani i più desiderosi a non rinunciare allo scambio dei doni, con una spesa media di 220 euro.

Dall’analisi di Deloitte sui consumi emerge che quest’anno la finestra media dedicata agli acquisti sarà più breve. Il 23% degli italiani ha iniziato i propri acquisti in occasione del Black Friday, il 37% concentrerà il resto delle proprie spese a dicembre, prima di Natale. A differenza degli anni passati, quest’anno ben il 20% aspetterà i saldi di gennaio alla ricerca di offerte speciali e approfittando di sconti. Il 32% degli intervistati ha inoltre dichiarato di essere orientato a cercare soluzioni che consentano maggiore comodità e flessibilità, come acquistare online e ritirare in negozio. Durante il picco iniziale di Covid-19, l’uso degli ordini online e pick up instore è dipeso soprattutto da motivazioni di sicurezza, con la finalità di diminuire le visite in negozio, riducendo conseguentemente gli affollamenti.

Un Natale diverso

Tuttavia, il numero di consumatori che stanno utilizzando questa modalità di acquisto come alternativa al delivery è in aumento, diventando un modo per rispondere a bisogni di maggiore convenience. Per il 25% dei consumatori si tratta inoltre di un modo per supportare i negozi locali nei periodi di blocco (da ottobre a novembre questa motivazione è aumentata di 7 punti percentuali).

Non è solo l’emergenza sanitaria a preoccupare, le crescenti preoccupazioni finanziarie (47%) e timori di disordini sociali (38%) sono due ulteriori elementi che incidono notevolmente sulla serenità generale del Paese.