Bbc: “Uccisioni di massa di civili in Birmania, almeno 40 morti”

Il primo febbraio 2021 è andato in scena in Birmania un colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi

Myanmar

L’esercito birmano ha effettuato almeno quattro uccisioni di massa di civili lo scorso luglio in cui sono morti almeno 40 uomini: è quanto emerge da un’inchiesta della Bbc che l’emittente britannica pubblica oggi sul suo sito. L’articolo è accompagnato da un video in cui i residenti di uno dei villaggi presi di mira trovano i corpi di alcune delle vittime in una fossa comune. La Bbc cita testimoni oculari e sopravvissuti alle stragi, secondo i quali molte delle vittime sono state anche torturate.

Le uccisioni di massa sono avvenute nel Kani Township, un Comune roccaforte dell’opposizione nel distretto di Sagaing, nel centro del Paese. Il villaggio più colpito è stato quello di Yin, dove almeno 14 uomini sono stati torturati e/o picchiati a morte, ed i loro corpi sono stati gettati in un canalone boscoso. Testimoni oculari e sopravvissuti hanno raccontato ai reporter della Bbc che i soldati, alcuni dei quali erano 17enni, hanno radunato gli abitanti dei villaggi, hanno separato le donne dagli uomini ed hanno ucciso solo gli uomini.

La BBC ha parlato con 11 testimoni a Kani ed ha confrontato i loro resoconti con i filmati e le fotografie sui telefoni cellulari raccolti da Myanmar Witness, una Ong con sede nel Regno Unito che indaga sulle violazioni dei diritti umani nel Paese, scrive Ansa.

I testimoni nel villaggio di Yin hanno riferito che gli uomini sono stati legati e picchiati prima di essere uccisi. “Non potevamo stare a guardare, quindi abbiamo tenuto la testa bassa, piangendo”, ha detto una donna che ha perso un fratello, un nipote e il cognato.

Secondo un uomo che è riuscito a fuggire, i soldati hanno inflitto orribili abusi agli uomini per ore prima che morissero. “Sono stati legati, picchiati con pietre e calci di fucile e torturati tutto il giorno”, ha detto il sopravvissuto. Nel vicino villaggio di Zee Bin Dwin sono stati trovati 12 cadaveri mutilati sepolti in fosse comuni poco profonde: tra questi c’era anche un piccolo corpo, forse di un bambino, e il corpo di un disabile. Le uccisioni, commenta la Bbc, potrebbero essere state ordinate come punizione collettiva per gli attacchi ai militari da parte di miliziani civili della zona, che chiedono il ripristino della democrazia.

La storia della Birmania segnata da colpi di stato e dittature militari

La Birmania (o Myanmar) è uno Stato dell’Asia sudorientale che occupa parte della costa occidentale della penisola indocinese ed è affacciata sul golfo del Bengala.

Dopo aver ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel 1948, la Birmania è stata governata dapprima democraticamente, poi, in seguito a un colpo di Stato nel 1962, da una dittatura militare.

A partire dal 2010, il governo militare birmano ha attuato una serie di graduali riforme politiche, instaurando un governo civile, scarcerando gli oppositori politici tra cui Aung San Suu Kyi, leader della Lega Nazionale per la Democrazia, e convocando libere elezioni parlamentari, parziali nel 2012 e generali nel 2015.

Il primo febbraio 2021 è andato in scena un colpo di Stato militare che ha rovesciato il governo di Aung San Suu Kyi, seguito da grandi proteste contro il golpe stesso.

Aung San Suu Kyi, leader della Lega Nazionale per la Democrazia

Uno dei Paesi più poveri del mondo

Ad aprile 2021, ha una popolazione di circa 54 700 104 abitanti. La maggioranza della popolazione è di etnia Bamar e di religione buddhista, ma vi sono anche numerose minoranze etniche, che sin dall’indipendenza sono state coinvolte in diversi conflitti armati con il governo centrale. Particolarmente criticato dalla comunità internazionale è il trattamento subito dalla minoranza etnica dei Rohingya, di religione musulmana, vittime di persecuzione e privazione della cittadinanza.

Economicamente il Myanmar è ancora al 2016 uno dei Paesi più poveri e meno sviluppati del pianeta e dopo decenni di stagnazione, embargo internazionale e isolamento economico, dal 2011 il paese sta registrando un forte sviluppo economico in tutti i settori, con picchi di crescita superiori all’8% annuo