Spagna, si scava per ritrovare i resti di Garcia Lorca

A quasi quarant’anni dalla fine della dittatura franchista i resti delle vittime civili torneranno alla luce. Tra queste si scava per cercare il corpo del poeta Federico Garcia Lorca, ucciso nel 1936 e gettato in una fossa comune. Il giudice spagnolo Baltasar Garzon ha dato ordine di iniziare i lavori che si svolgeranno in forma riservata, la zona infatti è stata coperta da una struttura in metallo per impedire l’accesso ad estranei.

La cronaca rivela che lo scrittore avanguardista dopo l’arresto fu giustiziato a causa delle sue posizioni politiche e della sua omosessualità, ad Alfacar, nelle vicinanze di Granada. Secondo le testimonianze dell’epoca, Lorca riposerebbe accanto ai resti del maestro repubblicano Dioscoro Galindo e dei toreri anarchici Joaquin Arcollas e Francisco Galadi’, tutti giustiziati dai franchisti nell’agosto del 1936. Il poeta nell’ ultima intervista al “Sol” di Madrid aveva dichiarato le sue posizioni nei confronti dell’estremismo nazionalistico che sarebbe poi sfociato nella dittatura: “Io sono uno Spagnolo integrale e mi sarebbe impossibile vivere fuori dai miei limiti geografici; però odio chi è Spagnolo per essere Spagnolo e nient’altro, io sono fratello di tutti e trovo esecrando l’uomo che si sacrifica per una idea nazionalista, astratta, per il solo fatto di amare la propria Patria con la benda sugli occhi. Il Cinese buono lo sento più prossimo dello spagnolo malvagio. Canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti. Per questo non credo alla frontiera politica.”

Il suo corpo non è mai stato ritrovato e la richiesta di aprire le fosse comuni venne anche dall’Armh (Associazione per il recupero della memoria storica) grazie alle quale negli ultimi 8 anni in Spagna si è lavorato per il recupero di più di cento salme legate alla dittatura franchista. Garzon, che già nel 1998 aveva richiesto l’arresto del’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, non ha intenzione di fermarsi anche se la sua proposta ha diviso il Paese. Sul quotidiano “El Mundo” il giudice è stato accusato di “piegare la giustizia ai suoi fini di protagonismo”, il socialista Josè Bono si è invece dichiarato favorevole a questi’opera in quanto “le famiglie hanno il diritto di seppellire i propri morti, senza generare dibattiti politici”.

Secondo lo storico Miguel Caballero, l’eventuale ritrovamento dei resti del più noto desaparecido della Guerra civile potrebbe rivelarsi benefico: “Diluirebbe l’amarezza, la divisione tra le due Spagne. Il mito di Lorca contribuirebbe ad allentare la tensione, sarebbe come un balsamo per la società”.