FLASH MOB PER DARE VOCE AI PADRI SEPARATI

Stamane padri separati dai figli, vittime di sottrazione internazionale di minore e a cui viene negato il diritto di essere quindi genitori, hanno organizzato a Roma un flash mob esponendo lo striscione “Festa del papà senza papà”. In italia la festa ricorre il 19 Marzo, è diffusa la consuetudine di proporre lavoretti, attività, filastrocche o scritti nei quali i bimbi possano esprimere i propri pensieri o raccontare la relazione che hanno con il padre. Non tutti, però, vivono serenamente l’arrivo di questa ricorrenza: ad esempio, molte mamme single potrebbero doversi confrontare con il fatto di non aver accanto un compagno, qualcuno che per i figli sia un padre. E la questione appare ancora più delicata nel momento in cui, con gran probabilità, a scuola, sarà chiesto di svolgere qualche tema, fare un disegno o preparare un lavoretto per il proprio papà. Alcuni si possono sentire frustrati poiché non hanno un papà al quale raccontare la filastrocca, recitare la poesia e consegnare il lavoretto o non riescono a produrre un disegno o uno scritto. Questo può portare a violenta opposizione, litigi familiari o scolastici, e ad una generica gestione difficoltosa da parte delle figure di riferimento che sioccupano del bimbo.

“In occasione della Festa del papà, per molti padri non ci sarà nulla da festeggiare. Per questo abbiamo voluto lanciare l’ennesimo appello alle Istituzioni per garantire, a tutti i livelli, il diritto alla genitorialità”. “In Italia, secondo gli ultimi dati disponibili, sono circa 345 i casi di sottrazione internazionale di minore da parte di un genitore, un fenomeno in crescita nel nostro Paese e in Europa. Si stima infatti che in Europa ci siano 16 milioni di coppie binazionali. In particolare ogni anno si celebrano circa 310mila matrimoni, che nel 50% dei casi si concludono con una separazione o un divorzio: in questi casi a subire le conseguenze sono soprattutto i minori contesi tra i due genitori, ma anche tra due diversi Stati e due sistemi giuridici differenti. Inoltre nel 70% dei casi sono i papà a subire discriminazioni dal punto di vista burocratico e processuale” ha dichiarato Roberta Angelilli, Mediatore del Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori e Direzione Nazionale NCD – diritti dei minori.

“Le norme vigenti – ha proseguito – sono diventate obsolete e inadeguate ad affrontare in maniera efficace il fenomeno, come risulta anche dai dati della consultazione pubblica consegnati alla Commissione europea. Delle oltre 3000 denunce inviate alla Commissione, una parte consistente proviene da Italia, Spagna e Ungheria. La maggior parte di coloro che hanno partecipato alla consultazione ritiene che le normative vigenti debbano essere riviste: il 52% ritiene che le norme non assicurino l’immediato rientro del minore, e il 48% sottolinea l’inadeguata cooperazione tra le Autorità centrali”. “Alla luce di questi risultati, la Commissione europea insieme alle Autorità nazionali degli Stati membri ha iniziato una revisione dei Regolamenti, soprattutto per rendere più efficace la procedura di rimpatrio dei minori”, ha concluso Angelilli.
L’iniziativa è stata sostenuta anche dal Presidente della Commissione Affari esteri della Camera, Fabrizio Cicchitto, che insieme ai deputati di Area Popolare, Alli, Pizzolante, Bianchi, Pagano, Piso e Sammarco ha presentato un’interrogazione ai Ministri competenti sul problema delle sottrazioni internazionali di minori. Presenti anche altre Associazioni tra cui: ADIANTUM (Ass. di Aderenti Nazionali per la tutela dei minori), Pronto soccorso famiglie, A.No.P.S. (Associazione Nonne Nonni Penalizzati dalle Separazioni Onlus), Fe.N.Bi (Federazione nazionale Bigenitorialità), A.N.F.I. (Associazione Nazionale Familiaristi Italiani).