Assalti con esplosivo ai bancomat di Firenze: gli arrestati erano parenti

Arrestati dai carabinieri i tre "trasfertisti" degli assalti con esplosivo a sportelli bancomat di Firenze avvenuti nei mesi scorsi

Un bancomat divelto (immagine di repertorio)

Arrestati dai carabinieri tre “trasfertisti” degli assalti con esplosivo a sportelli bancomat di Firenze. In carcere soggetti della provincia di Foggia, zio e nipote di 37 e 22 anni di Orta Nova, e un loro complice di 36 anni di Stornara.

I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze, col supporto dei colleghi delle Compagnie di Foggia e Cerignola, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Firenze, Piergiorgio Ponticelli.

La tecnica della marmotta

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Firenze, Carmine Pirozzoli, ha ricostruito che i tre alloggiavano a Firenze in B&b, pianificavano e poi attuavano i colpi, quindi ripartivano per la Puglia. Oltre ai due assalti di via Pistoiese e Cerbaia a Firenze, i carabinieri ipotizzano che abbiano potuto agire in altri ‘colpi’ analoghi avvenuti in Toscana.

Sono accusati di colpi avvenuti il 27 ottobre e il 7 novembre nei pressi di Firenze con esplosioni di sportelli minati col sistema della “marmotta”: assaltando i bancomat degli ordigni rudimentali – costruiti in casa – chiamati appunto “marmotte”. Gli assalti con esplosivi rudimentali ai bancomat sono frequenti anche in tutto il Nord Italia. Fece notizia l’arresto della “banda degli ultra sessantenni” che operava a Torino.