Angelus di Ognissanti, Papa: “La santità è la gioiosa scoperta di essere figli amati da Dio”

Alle ore 12 di oggi, Solennità di Tutti i Santi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro

(Vatican Media)

Alle ore 12 di oggi, Solennità di Tutti i Santi, il Santo Padre Francesco si è affacciato alla
finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i
pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Riportiamo le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana dell’Angelus.

Le parole del Papa all’Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi celebriamo Tutti i Santi e nella Liturgia risuona il messaggio “programmatico” di
Gesù: le Beatitudini. Esse ci mostrano la strada che conduce al Regno di Dio e alla felicità: la strada dell’umiltà, della compassione, della mitezza, della giustizia e della pace. Essere santi è camminare su questa strada. Soffermiamoci ora su due aspetti di questo stile di vita: la gioia e la profezia. La gioia. Gesù comincia con la parola «Beati». È l’annuncio principale, quello di una felicità inaudita.

La beatitudine, la santità non è un programma di vita fatto solo di sforzi e rinunce, ma è anzitutto la gioiosa scoperta di essere figli amati da Dio. Non è una conquista umana, è un dono che riceviamo: siamo santi perché Dio, che è il Santo, viene ad abitare la nostra vita. Per questo siamo beati! La gioia del cristiano, allora, non è l’emozione di un istante o un semplice ottimismo umano, ma la certezza di poter affrontare ogni situazione sotto lo sguardo amoroso di Dio, con il coraggio e la forza che provengono da Lui.

I Santi, anche tra molte tribolazioni, hanno vissuto questa gioia e l’hanno testimoniata. Senza gioia, la fede diventa un esercizio rigoroso e opprimente, e rischia di ammalarsi di tristezza. Un Padre del deserto diceva che la tristezza è «un verme del cuore», che corrode la vita. Interroghiamoci su questo: siamo cristiani gioiosi? Diffondiamo gioia o siamo persone spente, tristi, con la faccia da funerale? Ricordiamoci: non c’è santità senza gioia!

Il secondo aspetto: la profezia. Le Beatitudini sono rivolte ai poveri, agli afflitti, agli affamati di giustizia. È un messaggio contro-corrente. Il mondo infatti dice che per avere la felicità devi essere ricco, potente, sempre giovane e forte, godere di fama e di successo.

Gesù rovescia questi criteri e fa un annuncio profetico: la vera pienezza di vita si raggiunge seguendo Lui, praticando la sua Parola. E questo significa essere poveri dentro, svuotarsi di sé per fare spazio a Dio. Chi si crede ricco, vincente e sicuro, fonda tutto su di sé e si chiude a Dio e ai fratelli, mentre chi sa di essere povero e di non bastare a sé stesso rimane aperto a Dio e al prossimo. E trova la gioia.

Le Beatitudini, allora, sono la profezia di un’umanità nuova, di un modo nuovo di vivere: farsi piccoli e affidarsi a Dio, invece che emergere sugli altri; essere miti, invece che cercare di imporsi; praticare la misericordia, anziché pensare solo a sé stessi; impegnarsi per la giustizia e per la pace, invece che alimentare, anche con la connivenza, ingiustizie e disuguaglianze.

La santità è accogliere e mettere in pratica, con l’aiuto di Dio, questa profezia che rivoluziona il mondo. Allora possiamo chiederci: io testimonio la profezia di Gesù? Esprimo lo spirito profetico che ho ricevuto nel Battesimo? O mi adeguo alle comodità della vita e alla mia pigrizia, pensando che tutto vada bene se va bene a me? Porto nel mondo la novità gioiosa della profezia di Gesù o le solite lamentele per quello che non va? La Vergine Santa ci doni qualcosa del suo animo, quell’animo beato che ha magnificato con gioia il Signore, che “rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili”.

La Corsa dei Santi 2021

Al termine dell’angelus, il Papa ha rivolto il suo saluto ai fedeli presenti in Piazza san Pietro e ha lodato l’iniziativa odierna “La corsa dei Santi” organizzata dalle Missioni Don Bosco.

Quest’anni verrà sostenuta in questo modo l’educazione dei bambini nelle aree rurali di Amagà e Angelòpolis, nell’area di Medellin. L’obiettivo, oltre al supporto economico, è anche la sensibilizzazione sulla condizione dei bambini colombiani costretti, in questa particolare zona geografica, a rinunciare ai giochi e alle attività educative proprie dell’infanzia per lavorare nelle miniere di carbone. I salesiani portano avanti per questo un progetto ultraventennale a Medellin, “Dejando Huellas” (“Lasciando delle impronte”). Un programma pedagogico che coinvolge 150 minori privati dell’istruzione scolastica.

La tredicesima edizione della Corsa dei Santi è in programma oggi, 1 novembre 2021, con partenza ed arrivo da Piazza San Pietro. La ripresa televisiva è come sempre affidata a Canale 5. Ogni edizione della Corsa si propone di dare maggiore visibilità ad importanti progetti benefici. Tali iniziative di solidarietà vengono sostenute tramite testimonial famosi e una raccolta fondi telefonica nel corso dello “Speciale TG 5” dedicato alla Corsa. Tra i testimonial abbinati al progetto benefico delle ultime edizioni della Corsa dei Santi: l’atleta paralimpica GIUSY VERSACE, l’altleta statunitense CARL LEWIS, la cantante americana DEE DEE BRIDGEWATER, la cantautrice indonesiana/francese ANGGUN, la schermitrice VALENTINA VEZZALI, il cantante attore imprenditore AL BANO, e l’atleta specialista di salto lungo e di salto triplo FIONA MAY.