Si sentono discorsi di governanti che chiedono prestiti qui e lì, come se fossero favori che gli interlocutori potrebbero elargirci, attraverso relazioni politiche. Ma è possibile che a nessuno venga in mente che chiunque presti denaro per il debito italiano, vuole una restituzione maggiorata come da mercato? Non è meglio stare attenti a come si può migliorare l’economia e a come si spendono i soldi, meno e meglio? Gli attuali governanti, pur avendo letto Virgilio, hanno dimenticato una ammonizione che ritroviamo nell’Eneide: “Timeo Danaos et dona ferentes”. Temo i Danai (un popolo di allora riconducibile ai greci), anche quando portano i doni.
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