Afghanistan: i talebani conquistano Lashkar Gah. Di Maio chiama Draghi

Borrell (UE): "I talebani affronteranno il non riconoscimento, l'isolamento, la mancanza di sostegno internazionale dell'Afghanistan"

Telefonata tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il premier Mario Draghi per fare il punto sulla situazione in Afghanistan alla luce dell’avanzata dei talebani, che ormai controllano 15 capoluoghi di provincia e si trovano a pochi chilometri dalla capitale Kabul. I due hanno ribadito la necessità di precedere con la massima attenzione allo scopo di mettere in sicurezza il personale dell’ambasciata italiana a Kabul.

Conquistata Lashkar Gah

I talebani hanno conquistato Lashkar Gah, capitale della provincia di Helmand nel sud dell’Afghanistan, dopo aver permesso all’esercito e ai funzionari politici e amministrativi di evacuare la città. “Lashkar Gah – ha confermato una fonte della sicurezza – è stata evacuata. I talebani hanno deciso un cessate il fuoco di 48 ore per permettere a uomini dell’esercito e ai funzionari civili di lasciare la città”.

Talebani: “Kandahar totalmente nelle nostre mani”

In nottata, i Talebani avevano annunciato di aver conquistato anche Kandahar, seconda città dell’Afghanistan. “Kandahar è totalmente presa. I mujaheddin hanno raggiunto la Piazza dei Martiri della città”, aveva twittato un portavoce dei Talebani su un account ufficiale dei militanti islamici. Un testimone ha detto all’Afp – riportata da Ansa – che le forze governative si sono ritirate su posizioni fuori dalla città.

La marcia verso Kabul ormai appare inarrestabile e ieri gli Usa hanno deciso di inviare oltre tremila soldati a protezione del personale diplomatico e dell’intero staff dell’ambasciata. Un annuncio simile è stato fatto poco dopo anche dalla Gran Bretagna.

L’Ue “avvisa” i talebani

Anche la diplomazia UE oggi muove i suoi passi. “Se il potere verrà preso con la forza e verrà ricreato un emirato islamico – ha reso noto in un comunicato l’alto rappresentante della diplomazia Ue Josep Borrell – i talebani affronteranno il non riconoscimento, l’isolamento, la mancanza di sostegno internazionale e la prospettiva che il conflitto e l’instabilità continuino in Afghanistan”.