Patto di Stabilità, scetticismo sull’accordo

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ad Atreju: "Scarse possibilità che si arrivi a un'intesa settimana prossima". E sul debito: "Bisogna stare attenti"

Patto di Stabilità
Foto di Markus Spiske su Unsplash

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo ad Atreju si è detto scettico circa la possibilità di raggiungere un accordo sul Patto di Stabilità già la prossima settimana. E sottolinea: “Manca la dimensione politica dell’Europa”.

Atreju, giorno due

Seconda giornata di Atreju a Castel Sant’Angelo a Roma con numerosi dibattiti in programma con i ministri Roccella, Pichetto Fratin, Musumeci, Sangiuliano, Giorgetti, Nordio, Valditara, Calderone e Casellati; il presidente del Senato La Russa ed i sottosegretari Delmastro e Mantovano.

Giorgetti: “Attenti al debito”

“Quando si parla di economia italiana non possiamo ignorare che siamo inseriti in contesto più ampio”, dove guerre, pandemia “hanno avuto impatto sui debiti pubblici.

Non siamo in un periodo normale, ma anormale, e costringe chi è più indebitato ad avere accortezza e attenzione”: così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ad Atreju. Il ministro ha spiegato che “qualsiasi tipo di azioni che fa il governo deve ispirare credibilità, serietà perché ogni due settimane soggetti finanziari internazionali comprano il nostro debito e noi paghiamo di più o di meno in base alla affidabilità che abbiamo generato”.

“L’Ue è incapace di prendere decisioni in tempi tempestivi e strategici, è impossibile decidere”, adesso “funziona come un’assemblea di condominio”. “Quello che ho capito è che manca la dimensione politica dell’Europa, perché la politica è il concetto associato a decisione”, ha aggiunto.

“Mai cambiato idea sul Superbonus”

“Nel momento di massimo dolore” per l’economia il Superbonus “poteva avere senso, ma poi andava ridotto. Ora gli abbiamo messo sopra un sacco di sabbia ma continua a emanare radioattività”, ha detto poi il ministro spiegando che “il conto da pagare è ahimè arrivato a 94 miliardi e entro fine anno sforeremo i 100”. “Non ho mai cambiato idea sul Superbonus, l’ho paragonato alla morfina di Stato. Perché quando fai un’operazione hai dolori e ti danno morfina, poi vaneggi, poi succede che l’anestetista giorno per giorno deve ridurre la morfina ma normalmente il paziente ne vuole ancora. E così è andata col Superbonus”, ha detto Giorgetti. “E’ come l’energia nucleare: in tanti sono a favore, in tanti contro. Ovviamente ci sono degli aspetti da considerare sull’economia ma anche sui conti pubblici, il richiamo alla radioattività non è casuale. Vediamo, stiamo monitorando”, ha aggiunto in merito a un possibile spazio per qualche intervento sul Superbonus, magari con il decreto Milleproroghe.

Il futuro del Patto di Stabilità

Sul Patto di stabilità “le negoziazioni sono andate avanti” ma le possibilità che si arrivi ad un accordo la settimana prossima sono “scarse”, ha spiegato poi Giorgetti ad Atreju. “Non ho niente contro le videoconferenze” ma “anche no” a chiudere in video un accordo “che condiziona l’Italia per i prossimi anni. Quindi un Ecofin in presenza è più opportuno”. Il negoziato “secondo me andrà avanti finché ci saranno condizioni anche politicamente diverse”, ha aggiunto.

Fonte: Ansa