I tassisti protestano a Roma: no alla liberalizzazione del settore

I manifestanti da giorni chiedono che venga stralciato l'articolo 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore

Petardi e fumogeni hanno riempito di fumo le principali vie di Roma, dove i tassisti si sono riuniti per protestare contro la liberalizzazione del settore. In particolare, chiedono lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl Concorrenza. La polizia ha fronteggiato i manifestanti tenendoli a distanza da Palazzo Chigi e dalla vie di accesso limitrofe. Slogan contro l’esecutivo, il presidente del Consiglio Mario Draghi e, soprattutto, contro Uber.

Le richieste delle organizzazioni sindacali

Chiediamo che il governo stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati”. E’ la richiesta che le organizzazioni sindacali dei tassisti avanzano in una lettera aperta alle istituzioni e alla società civile. Il documento, ripercorrendo le tappe della causa avviata contro Uber Black nel 2016 per concorrenza sleale, sottolinea “come alla luce di quanto già accaduto e in funzione di ciò che ulteriormente emerge dall’inchiesta Uber Files, gli operatori del comparto taxi non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell’intero Parlamento”.

Le dichiarazioni dei leader delle principali sigle di sindacati

“Penso che il governo farebbe bene a discutere e a dialogare con le rappresentanze dei tassisti e dei lavoratori, per giungere a soluzioni equilibrate e condivise – afferma all’ANSA il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra –. Questo braccio di ferro non serve a nessuno, ci sono ancora i tempi per ragionare, anche nella prospettiva di trovare un giusto equilibrio su quest’articolo 10“.

“La nostra posizione va sia dalla possibilità di stralciare l’articolo 10” del disegno di legge concorrenza per “trovare una soluzione dei problemi” –  ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini -, ma anche verso la possibilità di dover fare i conti con “tutta l’evoluzione che nel settore c’è, sul terreno dell’innovazione digitale”.

“Noi abbiamo insistito sul fatto che sia necessario riscrivere l’articolo 10 del disegno di legge sulla concorrenza“, come è “necessario identificare chi fa che cosa: Ncc e taxi – spiega il segretario generale della Uil Pier Paolo Bombardieri -. E definire con più esattezza ruoli e funzioni. Era una proposta dell’allora ministro Teresa Bellanova, eravamo rimasti al fatto che quella proposta potesse esser presa in considerazione”.