Mancini ct dell’Arabia Saudita: presentazione e obiettivi

Secondo i media arabi, l'ex ct azzurro sarà presentato domani a Riyad. Dovrebbe percepire un compenso di 25 milioni l'anno

Roberto Mancini
Enschede (Olanda) 18/06/2023 - Nations League / Olanda-Italia / foto Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Roberto Mancini vola in Arabia. Dopo le improvvise dimissioni da ct della Nazionale italiana rassegnate qualche settimana fa, il Mancio si appresta a prendere le redini di quella saudita, che guiderà sia nell’imminente Coppa d’Asia che nel percorso di qualificazione ai Mondiali in Nord America del 2026. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, infatti, la presentazione di Mancini è fissata per domani, 28 agosto, alle 16, ora italiana. Probabilmente, l’evento non sarà organizzato nella sede della Saudi Arabia Football Federation ma in un hotel di Riyad. Accanto all’ex ct degli Azzurri, il presidente federale Yasser Al Miseahl. Al quale, di fatto, spetterà il compito di presentare il colpo che rappresenta la ciliegina sulla torta del pirotecnico calciomercato arabo.

Obiettivo Coppa d’Asia

L’intenzione dichiarata era quella di elevare non solo il livello del campionato locale ma anche l’appetibilità del Paese per giocatori ancora nel fiore degli anni, stimolati sia dai ricchi contratti che da un’auspicata miglioria sul piano tecnico e tattico delle squadre della Saudi Pro League. L’ingaggio di Mancini, peraltro, arriva in un momento di particolare visibilità anche per la nazionale locale. L’Arabia Saudita è stata infatti per la prima volta designata per ospitare la Coppa d’Asia, nel 2027. Un trofeo che Mancini dovrà affrontare con la massima ambizione già al prossimo giro (ossia a gennaio), considerando che i Falchi non lo mettono in bacheca da quasi 30 anni (1996). All’ex ct azzurro pare che spetterà un ingaggio monstre, pari a circa 25 milioni all’anno. Addirittura, forse, con delle agevolazioni fiscali. Il che lascia intuire abbastanza chiaramente quale sia la fiducia concessa e le aspettative minime dei vertici sauditi.

La missione di Mancini

La prima sfida, dunque, sarà subito. Giusto qualche partita di ambientamento prima di iniziare a fare sul serio, in un girone che, al momento, oltre all’Arabia Saudita conta Giordania e Tagikistan. L’ultima sfidante verrà fuori dal playoff tra Cambogia e Pakistan. Niente di impossibile quindi, anche considerando i progressi mostrati dai verdi all’ultimo Mondiale, dal quale sono tornati a casa già ai gironi ma con la soddisfazione di aver battuto all’esordio nientemeno che i futuri campioni del mondo dell’Argentina. Mancini sarà chiamato a replicare quanto fatto con gli Azzurri all’Europeo: riportare nella capitale un trofeo assente da troppo tempo. E, possibilmente, arrivare senza troppi patemi in Canada, Messico e Stati Uniti nel 2026. Poi, una volta lì, si vedrà.