L’Arabia Saudita non aumenterà la produzione di petrolio

L’annuncio di oggi, secondo gli analisti, non avrà effetti immediati sull’export

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Foto di Aleksey Malinovski su Unsplash

L’Arabia Saudita ha annunciato la propria rinuncia al piano di aumentare la produzione di petrolio ed ha mantenuto l’attuale capacità di dodici milioni di barili al giorno. Attualmente, la monarchia saudita, è il maggior produttore di petrolio al mondo e conta di utilizzare i profitti generati per la realizzazione delle riforme economiche e sociali contenute nel piano denominato “Visione 2030”.

L’annuncio

L’Arabia Saudita ha rinunciato al piano di aumentare la produzione di petrolio e ha ordinato ad Aramco di mantenere la sua capacità a 12 milioni di barili al giorno e di non portarla a 13 milioni: lo ha annunciato la stessa compagnia petrolifera statale saudita. “Aramco annuncia di aver ricevuto una direttiva dal ministero dell’Energia di mantenere la sua capacità massima sostenibile (Msc) a 12 milioni di barili al giorno”, invece di incrementarla, si legge in un comunicato. L’Aramco “aggiornerà le sue indicazioni sul capital spending quando saranno arrivati i risultati annuali per l’intero 2023, in marzo””, scrive il colosso petrolifero.

Gli obiettivi futuri

La monarchia saudita, attualmente primo produttore di petrolio al mondo, conta molto sui profitti petroliferi per finanziare il complesso piano di riforme economiche e sociali annunciato dal principe ereditario Mohammed bin Salman (Mbs) che va sotto il nome di Visione 2030 e che ha come focus principale la costruzione di un “futuro post-petrolifero” per il Paese. L’annuncio di oggi, secondo gli analisti, non avrà effetti immediati sulla produzione o l’export.

La produzione attuale

Dopo una serie di riduzioni avviate nell’ottobre 2022, l’attuale produzione giornaliera saudita si colloca intorno ai 9 milioni di barili, molto al di sotto della sua capacità di 12 milioni e ovviamente dell’aumento a 13 milioni, oggi sospeso.

Fonte: Ansa