Sisma Centro Italia, mons. Piccinonna ad Amatrice: “Fare comunità”

“Come pastore di questa terra martoriata e ferita sento di esortarci anzitutto a fare comunità": l'omelia di Mons. Piccinonna da Amatrice nel settimo anniversario del terremoto

Funerali delle vittime del terremoto ad Amatrice. Foto Luca Pagliaricci/Insidefoto

Stamani il vescovo di Rieti, mons. Vito Piccinonna, ha celebrato ad Amatrice la messa in ricordo delle vittime del terremoto che il 24 agosto di 7 anni fa colpì il Centro Italia, provocando 303 morti di cui 239 ad nel comune laziale.

Sisma Centro Italia, l’omelia di mons. Piccinonna ad Amatrice

“Come pastore di questa terra martoriata e ferita sento di esortarci reciprocamente anzitutto ad essere e a fare comunità e a tendere molto a questo. Abbiamo bisogno di essere salvati dalla solitudine e dalla dispersione, dalla tristezza e dallo sconforto che ci portiamo tutti dentro. È solo Gesù, la Speranza fatta carne, a salvarci, a farci ripartire continuamente, talvolta anche rivedendo i nostri modi, le nostre prospettive, le nostre certezze”. Lo ha detto mons. Vito Piccinonna, vescovo di Rieti, celebrando oggi ad Amatrice la messa in ricordo delle vittime del terremoto che 7 anni fa (24 agosto 2016) colpì il Centro Italia, provocando centinaia di morti e danni enormi in numerosi Comuni di Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria.

Nella cavea dell’Auditorium dei Monti della Laga, alla presenza dei familiari e delle autorità locali, regionali e nazionali – per il Governo il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e quello della Protezione civile, Nello Musumeci – il vescovo, ricordando la figura di Bartolomeo‐Natanaele, l’Apostolo di cui oggi la Chiesa fa memoria, ha esortato a coltivare “l’amicizia col Signore” che, ha sottolineato, “sarà portatrice di una promessa che può far “aprire il cielo, quel cielo che dal 24 agosto di 7 anni fa anche a noi sembra essere chiuso. Ma siamo qui a coltivare la fiducia nel Dio di Gesù Cristo che non ha smesso di esserci Padre e mai lo farà!”.

Per il presule “qualcosa di nuovo accade solo quando riusciamo a fare comunità. È questa la premessa e la forza liberante per tutto. Benedetta la nostra vita quando ci accorgiamo degli altri e, anche in memoria dei nostri cari, ci disponiamo ad accogliere, a non lasciare ai margini, a fare comunità perché solo un più grande e forte senso di comunità ci potrà aiutare ad accorgerci che, nonostante tutto, il cielo su di noi non è rimasto chiuso: sì, una comunità più forte del terremoto”. Oggi alle 17 mons. Piccinonna celebrerà la messa ad Accumoli, epicentro del sisma, sotto le cui macerie persero la vita 11 persone.

Fonte: AgenSIR