Milano-Cortina 2026, un'occasione di sviluppo e inclusione

Il Comitato Internazionale Olimpico riunitosi a Losanna lo scorso 24 giugno 2019 ha tributato un grande riconoscimento all’Italia che, nel contempo, prevede però una notevole assunzione di responsabilità da parte dei cittadini e delle Istituzioni del nostro Paese: l’assegnazione a Milano – Cortina dello svolgimento delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026 con una maggioranza di 47 voti su 82. Questa importante assegnazione ha voluto valorizzare le precedenti esperienze italiane in questo contesto, ossia: i VII Giochi olimpici invernali che si svolsero a Cortina d’Ampezzo dal 26 gennaio al 5 febbraio 1956 ed i XX Giochi olimpici invernali che si tennero a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006.

Fatta questa breve premessa è utile puntualizzare che la macchina organizzativa dei sopracitati giochi olimpici e paralimpici sarà gestita dalla Fondazione Milano – Cortina 2026, la quale – senza scopo di lucro – assumerà le funzioni di comitato organizzatore; la stessa è costituita da Regione Lombardia, dalla Regione Veneto, dal Comune di Milano, dal Comune di Cortina, dal Coni e dal Cip.

Il costo complessivo stimato di questi Giochi olimpici dovrebbe aggirarsi intorno a un miliardo e 362 milioni, di cui 243 milioni per gli investimenti in infrastrutture sportive e vari costi operativi, questa spesa sarà finanziata dal Cio per quasi un miliardo ed invece Veneto e Lombardia unitamente alle Provincie autonome di Trento e Bolzano dovranno coprire la somma restante, nel dettaglio la Regione Lombardia con 211 milioni e le due provincie autonome unitamente alla Regione Veneto 130 milioni ed in ultima istanza invece i costi per la sicurezza di questo evento nella loro totalità saranno coperti dallo Stato con uno stanziamento previsto di 402 milioni di euro.

Alla luce degli importanti investimenti sopra descritti, la Fondazione Milano – Cortina 2026 avrà l’importante compito di edificare delle opere che potranno e dovranno essere fruibili da parte di tutti i cittadini anche – ma soprattutto dopo la fine dei giochi olimpici, quindi sarà importantissimo attuare una proficua sinergia tra tutti gli enti e le istituzioni coinvolte al fine di realizzare opere di notevole importanza che sappiano, da un lato valorizzare il contesto paesaggistico, sociale ed economico dei luoghi coinvolti in questo lungimirante evento sportivo e dall’altro agire secondo i principi di legalità e trasparenza sanciti dalle leggi al fine di evitare lo sperpero di denaro pubblico e l’edificazione di opere inutili. A titolo esemplificativo rispetto a quanto sopra detto si segnala che i due villaggi olimpici che verranno edificati a Milano e a Livigno, stando ai progetti fino ad ora presentati, dopo la competizione olimpica verranno utilizzati per fini lodevoli, in particolare il primo verrà convertito ad alloggio per gli studenti universitari, incrementando così la vocazione universitaria della città, il secondo invece verrà in parte assegnato alla protezione civile per migliorarne le esigenze operative e la restante porzione verrà invece utilizzata dagli atleti che si recheranno a Livigno per allenarsi ed ai lavoratori stagionali, incrementando così la vocazione sportiva e turistica del Piccolo Tibet.

In ultima istanza, last but not least, le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2026 dovranno rappresentare una proficua occasione per affermare attraverso lo sport i valori fondamentali ed imprescindibili della solidarietà e dell’inclusione al fine di porre l’attenzione sui diritti delle persone con disabilità attraverso il miglioramento dell’accessibilità nelle città coinvolte, nei mezzi del trasporto locale ma, vista l’occasione sportiva irripetibile, bisogna porre l’attenzione sull’accessibilità degli impianti sportivi dove – non solo gli atleti – ma tutte le persone con disabilità che amano lo sport si possano allenare senza alcun ostacolo nel solco della piena inclusione.