Boxe: il gigante cinese Dong nella scuola di Oscar De La Hoya

Jain Jun Dong è il nome vero del pugile cinese di 26 anni che sta divenendo una celebrità in America, dove in realtà è famoso come “Taishan Dong”, nome che prende origine dal monte Taishan una delle cinque montagne sacre taoiste della Cina.  E’ incredibilmente alto 2,13 cm e pesa 123 Kg. Lo scorso  luglio ha fatto il suo esordio professionistico battendo sul ring della Longshoremen’s Hall di San Francisco, alla seconda ripresa, Alex Rozman, attirando molti  telespettatori  davanti allo schermo  e suscitando suspence tra i tifosi presenti in sala, meravigliati difronte  ad un uomo che di certo non passa inosservato: per la sua altezza  gli è stato subito affibbiato il nome di combattimento di “Grande Muraglia”.

La Golden Boy Promotion di Oscar De La Hoya, lo ha subito messo sotto contratto, scorgendo in lui oltre che un affare anche  un possibile campione, sulla scia di quanto ha fatto la Top Rank con il peso mosca Zou Shiming, vincitore di due medaglie d’oro olimpiche, e di quanto si accinge a fare la Main Event di Kathy Duva con un altro peso massimo Zhang Zilei, medaglia d’argento ai giochi di Pechino 2008. Oscar De La Hoya è un ex pugile statunitense. Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Leader del polo boxistico manageriale Golden Boy Promotions e vincitore di medaglia olimpica nel 1992, ha vinto come pugile professionista ben dieci titoli mondiali in sei categorie di peso, record ineguagliato da nessun altro atleta di questa disciplinaÈ largamente riconosciuto come uno dei pugili più famosi del mondo.

Jain Jun si allena presso il Club Glandale di Los Angeles agli ordini di John Bray, dilettante di buon livello, titolare della nazionale statunitense ai mondiali di Sydney 91. Guardando alla “grande muraglia” sembra quasi di trovarci difronte ai super eroi dei cartoni, per le caratteristiche che  possiede:  la particolarità nella sua scelta di fare boxe senza neppure un incontro da dilettante alle spalle, poi nonostante la stazza,   la dimostrazione fin da subito di agilità e velocità fuori dal comune per un uomo così imponente.

Venerdì scorso ha ottenuto la terza vittoria, contro McCrary, il primo avversario serio. “De la Hoya — afferma Taishan — vuole conquistare il mercato cinese perché crede in me e sa che posso diventare un crac. Le mie potenzialità sono ancora inesplorate, ma mi rendo conto di progredire ad ogni match”.  “Mi do tre anni per raggiungere il livello più alto, poi tornerò in patria da campione- continua il gigante, uno po nostalgico pensando alla sua patria”.  “Pugilisticamente parlando Dong è ancora uno studente, un novizio, ma apprende i fondamentali di questo sport con grande rapidità. Sul ring è un ariete”, dice di lui l’allenatore Bray . Prima del pugilato  aveva provato con  la Kick Boxing e giocato a basket sull’esempio di un’altra “grande muraglia”, ossia Yao Ming per anni titolare dei Houston Rockets, squadra della franchigia NBA.