Santa Zoe, cosa ci racconta la leggenda agiografica

Santa Zoe, Martire m. Roma, 286 ca. Secondo la leggenda agiografica è moglie di Nicostrato, capo della cancelleria imperiale. Divenuta muta, per sei anni non riesce a guarire. Un giorno, mentre accompagna il marito alle carceri dove sono rinchiusi i cristiani Marco e Marcellino, vede il tribuno Sebastiano incitare i due prigionieri a rimanere saldi nella fede cristiana.

Improvvisamente un fascio luminoso avvolge il capo di Sebastiano: Zoe si inginocchia davanti a lui che, dopo averle fatto un segno di croce sulle labbra e aver invocato l’aiuto del Signore, le restituisce immediatamente la facoltà di parlare. Zoe, il marito e tutti coloro che sono presenti al prodigio si convertono al cristianesimo.

Morte

Durante le persecuzioni indette da Diocleziano, scoperta dalle guardie pretoriane mentre sta pregando davanti alla tomba di san Pietro, viene arrestata. Poiché si rifiuta di abiu- rare la fede cristiana è martirizzata: viene sospesa per i capelli al ramo di un albero e soffocata dal terribile fumo di un fuoco di sterco acceso sotto di lei. Il suo corpo legato a un masso viene gettato nel Tevere. La notte seguente Zoe appare a Sebastiano e le indica il luogo dove può essere ritrovato il suo corpo. Le sue reliquie sono conservate a Roma, nella basilica di Santa Prassede. 

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi