La disperazione dei lavoratori e i fondi che ancora non arrivano

Vorrei che questa mia lettera arrivasse in qualche modo al presidente della Repubblica. In questi giorni vediamo tante persone arrabbiate che manifestano nelle piazze a seguito delle nuove restrizioni. Certamente non possiamo condividere nessuna forma di violenza mentre è giusto che si manifesti contro un governo che sembra realmente sordo alle richieste dei cittadini.

Perché non è stato ancora sospeso il pagamento delle tasse, l’IVA, e tutto ciò che può schiacciare quei tanti cittadini che stanno arrancando per sopravvivere. Io a marzo avevo fatto la richiesta per la mia piccola azienda per quelle 25 mila euro di prestito poi diventate 30. Ormai ogni settimana nel sentire la banca mi sento da mesi rispondere che stanno portando avanti la pratica, che è stata accolta ma che ci vuole ancora tempo.

Ma allora mi chiedo: perché i governati promettono dalle televisioni l’arrivo di sostegni economici se poi ancora non riescono ancora a dare quelli promessi nel mese di marzo ? Ma come possiamo sentirci noi semplici cittadini e piccoli commercianti dinanzi a questa sistematica presa per i fondelli.

Ci hanno tolto la dignità nel metterci a chiedere l’elemosina in quanto vittime di una pandemia per poi vederci ancora con le tasche vuote mentre Conte ci annuncia nuovi denari. Allora quando vedo e sento la rabbia della gente, pur non condividendo nessuna forma di violenza ed estremismi, però comprendo la più totale disperazione.

Ci aiuti Presidente Mattarella, intervenga lei con forza affinché coloro che devono fare il loro dovere lo facciano realmente e con assoluta rapidità. Noi italiani non ce la facciamo più…siamo alla frutta…questa pandemia ci sta uccidendo.

Elena V