Prosegue la campagna contro l'utero in affitto

Nè la Raggi nè altri sindaci ci fermeranno. Dopo che il Pg della Cassazione si è espresso sulla pratica dell’utero in affitto, ritenendola 'contraria all’ordine pubblico', siamo a maggiore ragione tornati con i manifesti 'due papà non fanno una madre' affissi su vele che stanno inondando la città di Roma”. Con queste parole il presidente di ProVita Toni Brandi e il presidente di Generazione Famiglia Jacopo Coghe annunciano la nuova campagna contro l'utero in affitto.

Per Toni Brandi “è stato un atto vergognoso togliere dai muri della città decine di nostri manifesti che si opponevano alla maternità surrogata (già illegale in Italia) quando la richiesta del Pg alla Corte di Cassazione é stata quella di annullare la sentenza della Corte d'Appello di Trento che aveva detto sì alla trascrizione dell'atto di nascita di due bambini nati in Canada con la tecnica dell'utero in affitto. Segno che quei sindaci stanno seguendo una deriva ideologica e dittatoriale che si arroga il diritto di essere superiore alla legge”. Spiega e conclude Jacopo Coghe: “A riprova che noi andiamo avanti, a difesa di tutti i bambini che non possono essere comprati come prodotti di supermercato, segnalo anche la presenza delle Sentinelle comasche che promettono scontro, e non sono sole: succede anche a Caltanissetta e in altre città d'Italia. Uno scontro silenzioso, che testimonia che il diritto non ha bisogno di tante parole nè di controbattere con la stessa violenza di chi ci ha strappato i manifesti”.

Coghe fa riferimento all'iniziativa, annunciata per sabato 17 novembre, delle Sentinelle in Piedi a Como, quando faranno un presidio silenzioso in piazza per esprimere solidarietà alle due associazioni cui sono stati banditi i manifesti a Roma. “Anche le Sentinelle in Piedi di Como intendono far sì che nella mentalità dei loro concittadini non si normalizzino le ingiustizie in Italia perpetrate nei confronti dei bambini“, si legge in una nota.