Riconoscere il ruolo del caregiver nella cura degli anziani

Anziani

I dati pubblicati dal Rapporto Sociale Mondiale 2023 redatto pochi giorni fa, prevedono che, il numero di persone di 65 anni o più in tutto il mondo, sarà più che raddoppiato, passando da 761 milioni del 2021 agli 1,6 miliardi del 2050. In particolare, il rapporto del 2022, intitolato “Non lasciare nessuno indietro in un mondo che invecchia”, ha sottolineato che, l’invecchiamento della popolazione è una tendenza globale che definisce il nostro tempo e, in particolare, un bambino nato nel 2021 potrebbe avere una aspettativa di vita media di quasi 25 anni più elevata rispetto a un neonato nato nel 1950.

Questi dati ci spiegano diverse cose, in primis il fatto che, negli ultimi cinquant’anni, la qualità della vita è migliorata notevolmente, permettendoci di vivere meglio e più a lungo. Oltre a ciò, però, per il futuro, si pongono di fronte a noi degli interrogativi in riguardo al futuro, in relazione alla presa in carico a 360 gradi di un numero crescente di persone anziane. In particolare, per il raggiungimento di questo obiettivo, bisognerà ragionare a lungo termine, riconoscendo maggiormente il ruolo del caregiver nella cura degli anziani, ossia la persona che accudisce un genitore o di un parente di età avanzata affetto da diverse fragilità. Bisogna ricordare che, questo compito è estremamente complesso, comporta numerose difficoltà e spesso grandi momenti di stanchezza. Pertanto, istituzioni, enti e associazioni di tutela, devono agire in totale sinergia affinché, le persone più anziane, siano adeguatamente tutelate e, il loro bagaglio di esperienze e saggezza, valorizzate nel modo migliore.