Le radici storiche e culturali della bandiera europea

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La storia della bandiera europea, issata ufficialmente il 26 maggio 1986 davanti a palazzo Berlaymont, ossia la sede della Commissione Europea a Bruxelles, ha radici storiche e culturali molto lontane. La prima adozione dello stendardo attuale, dotato di dodici stelle su campo azzurro, il quale intendeva richiamare il colore del cielo dell’Occidente e dei Paesi del continente che, seppur con le loro diversità, sono uniti in cerchio, è avvenuta nel 1955. Questo vessillo, pertanto, nonostante il periodo storico molto difficile che stiamo attraversando, rimane uno dei simboli più belli di pace e coesione tra i popoli e riassume in maniera perfetta l’intento di fraternità posto alla base dell’Europa dai padri fondatori, De Gasperi, Schuman e Adenauer i quali, essendo tre statisti cristiani e di frontiera, hanno saputo gettare le basi del significato più profondo e concreto di quella bandiera, portandolo fino ai giorni nostri.

Guardando al futuro però, occorre che, le giovani generazioni, nella loro vita quotidiana, tornino a dare significato concreto alla bandiera europea attraverso un altruismo concreto, generatore di pace e rispetto per quella che, con assoluta lungimiranza, Papa Francesco, ha definito la nostra “Casa comune”. Dobbiamo tutelare, attraverso il dialogo e la solidarietà reciproca, i valori di solidarietà, inclusione e democrazia alla base delle istituzioni comunitarie. Solo così potremo consegnare, a chi verrà dopo di noi, un Europa pacifica e accogliente nei confronti delle fragilità.