L’importanza di accogliere il “Bambino di Betlemme” per testimoniarlo nel mondo

La Chiesa, in questa settimana, ancora vive il Tempo di Natale, perché esso non si esaurisce con il 25 dicembre ma il memoriale del mistero d’incarnazione lo inaugura, trovando la sua conclusione con la domenica in cui si festeggia il Battesimo del Signore (quest’anno è l’8 dicembre). Anzitutto, nel Natale contempliamo, attraverso i formulari e le letture, il mistero del Verbo che si fa carne e ciò che ne consegue.

Le prime orazioni che si incontrano, ossia la colletta e la preghiera sulle offerte nella Messa vespertina del Natale, anche se mantengono il tema dell’attesa, tipico nell’Avvento, legano il mistero dell’incarnazione del Figlio con la sua venuta nella gloria. Dunque, mentre si celebra l’inizio della redenzione, al contempo i cristiani si pongono in attesa del ritorno del Redentore. Inoltre, la preghiera sulle offerte della Messa della notte, la colletta della Messa del giorno ed il prefazio III del Natale, ci rivelano il tema del “sublime scambio”: «Dio si è fatto uomo affinché l’uomo diventasse Dio» (S. Agostino). Il Verbo, dunque, condivide con l’uomo la vita divina, assumendo la natura umana.

Infine, l’incarnazione ha anche una dimensione cosmica, come ci rivela il II prefazio: «Nel mistero adorabile del Natale egli, Verbo invisibile, apparve visibilmente nella nostra carne, per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta. Generato prima dei secoli, cominciò a esistere nel tempo, per reintegrare l’universo nel tuo disegno, o Padre, e ricondurre a te l’umanità dispersa». Nell’incarnazione, perciò, Cristo reintegra l’universo risollevandolo dalla caduta, perché egli non è venuto solo a salvare l’uomo ma a redimere tutta la creazione.

Nei tre giorni immediatamente successivi al Natale, poi, si celebrano tre feste: Santo Stefano (26 dicembre), San Giovanni apostolo (27 dicembre) e i Santi Innocenti (28 dicembre). Nella domenica fra l’Ottava di Natale, o al 30 dicembre se non ricorre una domenica in questi giorni, invece si festeggia la Santa Famiglia. Il 1° gennaio nell’Ottava del Natale, si celebra, poi, Maria Madre di Dio. Infine, il 6 gennaio l’Epifania, nella quale Cristo «luce del mondo» si è rivelato alle genti, e nella domenica successiva la festa del Battesimo del Signore. Questo ricco calendario liturgico, che caratterizza il Tempo di Natale, offre certamente la possibilità di continuare a gustare per due settimane il mistero d’incarnazione e ciò che ha comportato nella storia dell’umanità, ma anche di comprendere quanto ciascun cristiano è disposto ad accogliere il bambino di Betlemme affinché, facendo propri i sentimenti di Cristo Gesù, possa testimoniarlo in parole ed in opere nel mondo.