Assegno di cura o misura B1: cosa cambia con l’anno nuovo

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La misura B1 per il sostegno alle disabilità gravissime è specifica della Lombardia e, nelle altre Regioni, pur esistendo, ha altri nomi, come ad esempio “assegno di cura” o “buono per caregiver”. Queste risorse provengono dal Fondo Nazionale per le non autosufficienze che, i vari governi, mettono appunto durante la legge finanziaria e distribuiscono alle regioni in maniera proporzionata rispetto al numero degli abitanti. Tutti gli anni, tali fondi, vengono incrementati di molto poco ma, da quest’anno, il trasferimento monetario verrà fatto non solo alle famiglie ma anche agli enti erogatori di servizi.

Un buono economico dell’ammontare di 600 euro, ad esempio, verrà tagliato di una determinata entità per essere spostata sui cosiddetti “punti unici di accesso”. Ciò significa che, la famiglia, non avrà più questo trasferimento monetario, ma potrebbe andare a chiedere i servizi prima “acquistati” con il buono. Molte regioni però non sono pronte a erogare tali servizi e, ad oggi, si verificheranno molteplici danni, portando al taglio di determinate terapie e/o servizi. Servono risposte pronte da parte delle istituzioni nei confronti delle famiglie con disabilità gravissima.

In riguardo al futuro auspico che vengano date risposte più specializzate e individualizzate, con un prospetto di cui ogni famiglia necessità, veicolato dall’ente competente nel Progetto di Vita. La mera assistenza economica, alla lunga, non ha senso, servono dei servizi di qualità che siano orientati alle specifiche necessità di ognuno. Il Progetto di Vita e i relativi servizi, a tal proposito, dovranno essere cuciti addosso come un vestito sartoriale.