Rutelli bacchetta Raggi: “Non cancellare la storia”

La critica che non ti aspetti. Francesco Rutelli sul Messaggero prende posizione sulla proposta di Virginia Raggi di cambiare il nome alle strade intitolate a quegli esponenti del panorama culturale e scientifico degli anni 30 che firmarono il “Manifesto della Razza” fascista. Iniziativa lanciata dal Movimento 5 Stelle a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, accolta con “soddisfazione” dalla Comunità ebraica capitolina.

Damnatio memorie

Ma l'ex sindaco avverte: “Aprire la strada a una damnatio memoriae può essere necessario e in qualche caso giusto, così come si possono ridiscutere decisioni magari sbagliate compiute in passato. Però nel fare questo tipo di scelte, e farle a distanza di 80 anni dai fatti, cioè dalle leggi razziali, occorre valutare bene. Vogliamo cancellare dalla storia, e in certi casi dalla toponomastica, tutti quelli che hanno aderito alla Repubblica di Salò, quelli che hanno lavorato al Minculpop o all'Eiar?“.

La riflessione

Per Rutelli, insomma, “bisogna evitare un revisionismo storico contingente, che rischia di essere senza fine”. E a sostegno del suo ragionamento ricorda la “triste vicenda accaduta a Livorno”, dove “si è negata una via al livornesissimo statista Ciampi con il pretesto del suo legame con l'ingresso dell'Italia nell'euro. E' meglio abbandonare visioni di parte, perché stiamo parlando dello spazio pubblico”. In merito all'aver intitolato nel 1997 una strada a uno dei firmatari del manifesto della razza, lo zoologo ed esploratore Edoardo Zavattari, “immagino sia stato inserito per aver fatto nascere, donando alla città di Roma le sue collezioni, il museo di zoologia”, ma “nella stessa delibera viene intitolato per la prima volta un parco alle Vittime del razzismo”, rileva Rutelli. “Credo che le biografie vadano analizzate nel loro insieme e non selettivamente, inchiodandole a una fase”.